Toglierò via l’iniquità di questo paese in un solo giorno
Zaccaria 3, 9
Cristo ha portato i nostri peccati nel suo corpo, sul legno della croce, affinché, morti al peccato, vivessimo per la giustizia
I Pietro 2, 24
In questo versetto, le più moderne edizioni italiane della Bibbia sia protestanti sia cattolico-romane scrivono: «sul legno della croce». Il testo greco dice solo: «sul legno». Il versetto e il suo contesto alludono chiaramente alla croce di legno alla quale Gesù, il Cristo, fu inchiodato. L’autore dell’epistola non ha voluto specificarlo, si è limitato ad alludervi, lasciando aperta la capacità evocativa dell’espressione: «sul legno».
Nella Bibbia, «il legno» viene usato per indicare l’albero della vita: in Genesi 2, 9 indica quello posto nel giardino di Eden; nell’Apocalisse (2, 7; 22, 2.14), quello nella Gerusalemme celeste. Ma in Deuteronomio 21, 22-23 indica l’albero, o il palo, sul quale chi commetta un delitto passibile di morte deve venire «appeso». Una volta morto, il giustiziato dev’essere deposto e seppellito senza indugio il giorno stesso, «perché il cadavere appeso è maledetto da Dio». Una medesima espressione, «il legno», può dunque indicare alternativamente benedizione e maledizione, vita e morte.
Ecco perché l’autore della Prima Pietro preferisce non specificare di quale «legno» stia parlando, se sia legno di morte o di vita: la croce di Gesù fu morte per lui ma vita e salvezza per tutti e tutte.
Ma c’è dell’altro. C’è un «affinché», che ci dice lo scopo per cui Gesù ha dovuto soffrire per noi sulla croce. Non solo per il perdono dei peccati: c’è un di più, un di più di vita. Siamo stati salvati per vivere la vita con uno scopo, con un traguardo più alto: «affinché… viviamo per la giustizia». Si può essere giusti e fare molto male agli altri, come facevano all’epoca i farisei. Ma la giustizia di cui parla la Bibbia scaturisce dall’amore di Dio, che è insieme scopo e fondamento della vera vita. Il vero «albero della vita» è la croce di Gesù, legno di morte che diventa legno di vita, di una vita che supera la morte, grazie all’amore di Dio. Da quell’albero è scaturito il frutto dell’amore di Dio per noi, che è Cristo, il nutrimento dal quale riceviamo la vera vita.