Certo, la sua salvezza è vicina a quelli che lo temono. La bontà e la verità si sono incontrate, la giustizia e la pace si sono baciate
Salmo 85, 9. 10
Secondo la sua promessa, noi aspettiamo nuovi cieli e nuova terra, nei quali abiti la giustizia
II Pietro 3, 13
Cos’è l’attesa? È un momento che prepara, che accresce il desiderio o che alimenta l’ansia; l’attesa per la nascita di un bambino è certamente diversa dall’attesa in una sala d’aspetto d’ospedale in attesa di una diagnosi. Ora, anche l’attesa del compimento delle promesse di Dio può essere vissuta in entrambi i modi.
In virtù delle promesse di Dio, noi non peccheremo di presunzione, né saremo dei sognatori, nell’attendere che le parole e gli incoraggiamenti del Signore si compiano fedelmente e che tutto ciò che i nostri occhi conoscono possa passare, scomparire, dissolversi (v. 10), affinché il giorno del Signore possa arrivare. Non ci spaventerà, certo, il linguaggio escatologico utilizzato in questi versi dall’autore biblico: la promessa del ritorno di Cristo, infatti, non è minaccia che tiene sotto scacco, ma è il traguardo al quale aspirano coloro che hanno riposto in Lui la propria vita; è desiderio di incontro, di unione, di liberazione.
Aspettare l’adempimento di questa promessa, dunque, è legittimo ed anche doveroso, perché fedele è colui che ha fatto la promessa; è degna di fiducia la promessa di nuovi cieli e nuova terra, liberi dal peso del male che impera nel mondo; cieli e terra che il Dio di giustizia ha preparato per i giusti, giustificati da Lui ed appartati per Lui.
Dio non è un uomo da potere mentire e quando ha parlato non manterrà la parola? (Num. 23, 19). Forse passerà del tempo, perché come ci dice l’apostolo Pietro in questo capitolo (v. 8) per il Signore un giorno è come mille anni, e mille anni sono come un giorno. In molti potrebbero farci dubitare di quanto promesso da Dio, ma nulla potrà impedire che i suoi disegni si compiano.