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«Ero straniero». Una settimana di raccolta firme straordinaria

Claudio Paravati, direttore della rivista Confronti, tra i promotori: serve una legge al fine di istituire effettive politiche di integrazione

«Ero straniero, l’umanità che fa bene» è la campagna culturale che affianca una legge di iniziativa popolare per «cambiare il racconto, superare la legge Bossi-Fini e vincere la sfida dell’immigrazione, puntando su accoglienza, lavoro e inclusione».

Aperta ufficialmente lo scorso aprile in conferenza stampa al Senato e rilanciata l’altro ieri in un incontro pubblico a Roma con «Ero straniero Week», settimana di raccolta firme straordinaria, la campagna è già arrivata a quota 11mila firme, con l’adesione di numerosi sindaci, cittadini e realtà associative e culturali, fra cui il mensile Confronti.

«La campagna “Ero straniero” intende promuovere una legge popolare con alcuni punti cardine – spiega Claudio Paravati, direttore del mensile Confronti, rivista di religioni, politica e società – al fine di istituire effettive politiche di integrazione: vanno introdotti canali diversificati di ingresso per lavoro, forme di regolarizzazione di stranieri già radicati sul territorio, misure di inclusione sociale e lavorativa per richiedenti asilo e rifugiati, per garantire una effettiva partecipazione alla vita democratica e, infine, abolire il reato di clandestinità. Fino a domenica saranno allestiti banchetti nelle principali piazze italiane per raggiungere il traguardo delle cinquantamila firme».

In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, celebrata ieri, ricorda poi Paravati «vorrei ricordare il prezioso progetto ecumenico dei “Corridoi umanitari” promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), dalla Tavola valdese, dalla Comunità di Sant’Egidio e finanziato attraverso i fondi Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi. Un’iniziativa che ha già portato in Italia 800 siriani provenienti dal Libano attraverso regolari voli di linea e in sicurezza. Certamente un esempio di buona pratica che sarebbe auspicabile venisse replicata in tutta Europa. L’iniziativa ricordata ieri “Ero straniero” è nata invece in seno ai radicali italiani ma è sostenuta da un’ampia rappresentanza di associazioni e società civile per cercare di garantire maggiori tutele a rifugiati e richiedenti asilo».

Per una settimana i cittadini potranno dunque firmare in decine di grandi città italiane. Tra le altre: Bari, Bergamo, Bologna, Cagliari, Firenze, Milano, Napoli, Torino, Venezia, dove «saranno allestiti dei banchetti nelle principali piazze per raggiungere il traguardo delle cinquantamila firme», prosegue Paravati.

La campagna promossa dai Radicali Italiani e tra gli altri dall’ASGI, A Buon Diritto di Luigi Manconi, la Comunità di Sant’Egidio, Oxfam, Libera, ARCI, CILD vede tra i firmatari personalità come Gino Strada, Don Luigi Ciotti, Giuliano Pisapia, Lella Costa.

L’elenco, in costante aggiornamento, dei punti di raccolta firme e delle adesioni e dei sindaci che supportano la campagna è disponibile su Facebook