Liberi per amare e servire
14 giugno 2017
La rubrica «Il cammino verso l’unità», a cura di Luca M. Negro, è andata in onda domenica 11 giugno durante il «Culto evangelico», trasmissione di Radiouno a cura della Fcei
Centoventimila persone hanno partecipato, il 28 maggio a Wittenberg, alla celebrazione conclusiva del Kirchentag, il grande raduno degli evangelici tedeschi, quest’anno centrato sui 500 anni della Riforma protestante. Tra l’altro, metà della colletta raccolta durante il culto è stata destinata al progetto dei Corridoi Umanitari per i rifugiati, promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia, dalla Tavola valdese e dalla Comunità di Sant’Egidio.
Una celebrazione analoga, anche se ovviamente di dimensioni molto più modeste, si è svolta a Milano il 3 giugno scorso, dove 1400 evangelici si sono riuniti in un corteo gioioso e multicolore nei pressi di piazza del Duomo per raggiungere il Teatro Dal Verme, vicino al Castello Sforzesco, dove si è tenuto un culto di Pentecoste, il cui motto biblico, tratto da una lettera dell’apostolo Paolo, era «dove c’è lo Spirito del Signore, lì c’è libertà».
Con questa manifestazione i protestanti italiani – avventisti, battisti, Esercito della Salvezza, luterani, metodisti e valdesi – hanno voluto uscire dalle loro chiese per dire alla città e al Paese l’attualità della Riforma, per rendere visibile la loro unità e, in questa «rinnovata comunione ecumenica», per esprimere l’impegno «a predicare l’Evangelo, a denunciare ogni tipo di ingiustizia, a consolare chi soffre e accogliere chi è emarginato o discriminato», come si legge nella dichiarazione sottoscritta dalle chiese promotrici dell’evento.
La discesa dello Spirito sui credenti, è stato sottolineato durante il culto di Pentecoste, crea una comunità multicolore, in cui le diversità sono una ricchezza e non un ostacolo; crea una comunità in cui ciascuna e ciascuno ha un dono da mettere a disposizione di tutti; e infine crea una comunità dove la libertà viene vissuta non per seguire il proprio egoismo, ma nell’amore e nel servizio reciproco. È in questa libertà che, come protestanti, vogliamo vivere: ma non da soli, in uno splendido isolamento. La festa dei protestanti italiani infatti si è conclusa, subito dopo il culto, con una preghiera ecumenica promossa dal Consiglio delle chiese cristiane di Milano: perché, come si leggeva nella convocazione, «la festa comune di Pentecoste spinge tutti ad essere testimoni dell’unico Signore Gesù, pur con le nostre lingue diverse, vissute come una ricchezza».