La visita di Donald Trump al papa ha in comune con 44 amministratori del Pinerolese una cosa: il giorno in cui è avvenuta. Oggi infatti, come tutti i mercoledì del mese, il papa riceve in udienza. Dopo il presidente statunitense anche sindaci e amministratori del pinerolese sono stati ricevuti e citati. «Dopo essere andati nel passato con una delegazione di sole donne al Quirinale e al Senato quest’anno abbiamo deciso di andare in Vaticano, da papa Francesco» queste le motivazione espresse da una soddisfatta Laura Zoggia, sindaca di Porte e presidente dell’Unione dei Comuni montani valli Chisone e Germanasca che aveva previsto una quarantina di partecipanti. «Anche se non siamo tutti praticanti questa è la nostra chiesa e papa Francesco sa parlare alle persone come non tutti i papi hanno saputo fare. Mi risulta inoltre che sia la prima volta che una delegazione di amministratori partecipi così numerosa a un’udienza, ottenuta grazie alla mediazione del vescovo Pier Giorgio Debernardi» aggiunge Zoggia.
Alcune domande da cittadino prima e da valdese poi sorgono spontanee.
Perchè amministratori della cosa pubblica sono stati accolti in udienza da un’autorità religiosa? Alcuni articoli della Costituzione italiana regolano i rapporti fra Stato e chiese ma l’Italia rimane un paese «laico», quindi avrei preferito che gli amministratori insistessero nella lotta che da tempo stanno portando avanti, nelle sedi politiche, di salvaguardia del territorio, svuotato da ogni sua ricchezza (come è stato per gli ospedali). Se poi questa udienza riuscisse a far riaprire tribunale, riassumere licenziati etc. ne saremmo tutti felici.
Forse sarebbe stato più corretto andare in udienza come semplici cittadini. E non come rappresentanti di un territorio che racchiude una storia religiosa difficile e ricca al tempo stesso.
Un’altra domanda che viene spontanea è: quando i 44 andranno a incontrare i rappresentanti di altre religioni, così per una sorta di par-condicio e uguaglianza fra generi (di religioni).
E mi chiedo cosa ne pensano gli amministratori valdesi. «Avevo in programma una seduta di giunta – ci dice uno o una di essi – e poi libera chiesa in un libero stato…».
Ma ci sono anche gli aspetti positivi: gli amministratori hanno viaggiato in treno, un mezzo di trasporto sostenibile.
E ci auguriamo che questo treno (ma anche solo quello che porta a Torino in Regione) i nostri 44 (e anche fossero di più male non farebbe) lo riprendano spesso, per far valere nelle sedi politiche e amministrative, quelle decisionali, il grido di allarme di un Pinerolese che perde pezzi.