Sfogliando i giornali del 6 novembre
06 novembre 2014
Le cinque notizie di oggi, da sapere
01 – In Burkina Faso si voterà nel 2015
Le elezioni in Burkina Faso si terranno nel 2015 e la transizione durerà un anno. Lo annuncia il governo ad interim in un comunicato pubblicato dall'agenzia di stampa francese Afp. L'annuncio arriva dopo che nella giornata di ieri una delegazione composta dai presidenti di Ghana, Nigeria e Senegal aveva incontrato il colonnello Isaac Zida, presidente ad interim, per mettere a punto una transizione pacifica del potere. Zida nei giorni scorsi si era impegnato di fronte ai principali leader religiosi del paese a passare il potere “nelle mani di civili” entro le prossime due settimane, come richiesto anche dall'Unione africana, che lunedì aveva minacciato sanzioni economiche e commerciali nel caso di mancato rispetto dei termini. Intanto sono emersi particolari, riferiti da France24, sul supporto fornito dal governo francese affinché l'ex presidente burkinese Blaise Compaoré potesse lasciare il paese e raggiungere la Costa d'Avorio in sicurezza.
02 – Epatite C, ancora niente copertura per il farmaco
Continuano i tentativi da parte del ministero della Salute per finanziare la rimborsabilità del Sofosbuvir, farmaco in grado di sradicare il virus dell'epatite C in 12 settimane. Un mese fa era arrivato l’annuncio: l’Aifa, l’Agenzia ministeriale del farmaco, aveva trovato l’accordo con la Gilead, l’azienda americana che produce il farmaco. La rimborsabilità, racconta La Stampa, sarebbe stata garantita a 30.000 persone, cioè uno ogni dieci affetti da Hcv, ovvero quelli più gravi, con cirrosi, coinfezione da Hiv, carcinoma epatico o in attesa di trapianto del fegato. Tuttavia, nonostante l'Aifa sia riuscita a spuntare un prezzo di circa 37.000 euro per un ciclo terapeutico, circa la metà di quanto ottenibile con la contrattazione individuali o acquistando il prodotto a San Marino o nel Vaticano. Il ministero della Salute deve trovare circa 700 milioni di euro per i prossimi dieci anni per garantire la copertura sanitaria. «Senza questi fondi – denuncia il presidente dell’Epac, Ivan Gardini – continuerà la strage di almeno 20 morti al giorno per cirrosi epatica o tumori del fegato correlati all’epatite».
03 – Secondo uno studio inglese gli immigrati nel Regno Unito portano ricchezza
Uno studio degli economisti della University College London e pubblicato su Il Sole 24 Ore racconta che dal 2001 ad oggi i cittadini europei che si sono trasferiti nel Regno Unito hanno dato un contributo netto di 20 miliardi di sterline all'economia del paese. Nello specifico, sempre secondo lo studio, «i cittadini dei dieci Paesi dell'Est Europa che hanno aderito alla Ue nel 2004 hanno pagato tasse per 5 miliardi di sterline». Secondo The Guardian, i risultati della ricerca sono in contrasto con le affermazioni del partito euroscettico Ukip, che chiede un'uscita immediata dalla Ue e afferma che gli immigrati europei vivono di sussidi statali e sono un peso per lo Stato britannico. In seguito alla crescente popolarità di Ukip, anche il partito conservatore al governo ha assunto toni più aspri sull'immigrazione, entrando infatti in conflitto con l'Unione europea e con la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha avvertito che il principio della libera circolazione delle persone e dei lavoratori «non è negoziabile».
04 – Iran: oltre gli attacchi di Isfahan, tra proteste e responsabilità dei paramilitari
Ispionline, la rivista dell'Istituto per gli studi di politica internazionale, racconta oggi della manifestazione di lunedì 3 novembre a Isfahan, la seconda città iraniana. Per la prima volta dopo l'Onda verde che nel 2009 si opponeva alla rielezione dell'ex presidente Mahmud Ahmadinejad, a Isfahan, seconda città iraniana, centinaia di persone sono scese in piazza. Questa volta però la manifestazione, che ha visto sfilare uomini e donne, molti giovani e studenti, chiedeva che le autorità facessero chiarezza e assunzioni di responsabilità sulle aggressioni subite da alcune donne iraniane, sfregiate con l'acido perché colpevoli di “non essere velate bene”. «Dal giorno del grave episodio di Isfahan – racconta Ispionline – , si è aperto in Iran un acceso dibattito sulla relazione tra le gravi molestie e la legge, approvata pochi giorni prima dal Parlamento, che, recependo principi di dottrina, ha esteso di fatto i diritti sanzionatori a tutti i cittadini contro chi non dovesse rispettare i costumi della Repubblica islamica». Lo stesso presidente moderato, Hassan Rouhani, aveva criticato la legittimità della nuova legge.
05 – Clima, uno scienziato brasiliano chiede di agire subito per salvare l’Amazzonia
Occorre produrre «uno sforzo pari a quello di una guerra» per fermare la deforestazione nella regione amazzonica e per ripiantare urgentemente gli alberi, perché la foresta comincia concretamente a non riuscire più a regolare il clima, dal quale dipende l’avvenire dell’umanità. A spiegarlo a El País è Antonio Donato Nobre, uno tra i più noti scienziati brasiliani, che ha affidato il suo allarme ad un rapporto intitolato «Il futuro climatico dell’Amazzonia», basato su 200 tra articoli e ricerche sul tema. Nobre spiega che «il cambiamento climatico non è più una previsione degli scienziati ma una realtà. Il disastro è già in corso. Negli ultimi 40 anni abbiamo distrutto 763 mila chilometri quadrati di foresta, qualcosa come due volte la superficie della Germania. Significa 2 mila alberi al minuto. Significa quanto basta per coprire un’immaginaria autostrada, larga 2 km, e lunga dalla Terra fino alla Luna». Intanto oggi l'Onu celebra la Giornata internazionale per la prevenzione dello sfruttamento dell’ambiente in tempo di guerra e di conflitto armato, che ha lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica circa la perdita di risorse naturali e i danni procurati agli ecosistemi quando le infrastrutture vengono distrutte, i siti di approvvigionamento idrico inquinati, i campi avvelenati e le risorse naturali in genere sottoposte ad eccessivo sfruttamento.