Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità; pascili e sostienili in eterno!
Salmo 28, 9
Gesù dice: «Ho anche altre pecore, che non sono di quest’ovile; anche quelle devo raccogliere ed esse ascolteranno la mia voce, e vi sarà un solo gregge, un solo pastore»
Giovanni 10, 16
Questa parola di Gesù ci ricorda che il perdono di Dio non è soltanto per noi, che l’amore di Dio non è soltanto per noi, che la speranza a cui Dio ci chiama non è soltanto per noi. Tutto ciò – e molto di più – è anche per altri.
Una delle tentazioni in cui possiamo cadere, come credenti, è di fermarci a considerare noi stessi, la nostra fede, la nostra redenzione, la nostra libertà, e poi la nostra chiesa, la nostra confessione cristiana, il nostro gruppo… La parola di Gesù è un monito a non fermarsi a se stessi e al proprio gruppo ed è un invito a guardare agli altri: «ho anche altre pecore...». Altre pecore, altri uomini e altre donne che non appartengono alla nostra chiesa, alla nostra confessione cristiana, al nostro gruppo.
Gesù rimane volontariamente indefinito nella sua frase: il buon pastore ha anche «altre pecore, che non sono di quest’ovile». E di quale ovile sono? Dove sono? Chi sono? Gesù non lo dice; non lo dice perché non è importante. L’importante è che noi sappiamo che ci sono anche altri uomini e altre donne a cui il Signore dona la fede, a cui rivolge vocazione, a cui offre la gioia e la speranza del Regno di Dio.
Questa di Gesù è una parola ecumenica per eccellenza, che ci dice che l’altro cristiano o l’altra chiesa per Gesù vale quanto la mia e la tua, che l’altro cristiano e l’altra chiesa sono amati quanto te e la tua chiesa. Gesù è venuto per me, Gesù è venuto per te, ma è venuto anche per altri. Non considerare questi «altri» – chiunque essi siano, ovunque essi siano – vorrebbe dire cadere nella presunzione e nel settarismo.
La promessa di Gesù è quella che un giorno ci sarà un solo ovile e un solo pastore; questa unità sarà una realizzazione di Dio stesso. Nel frattempo lavoriamo per tenere aperte le porte dei diversi ovili e per ascoltare, lodare e pregare l’unico pastore il più possibile insieme.