Le nazioni cammineranno alla tua luce, i re allo splendore della tua aurora
Isaia 60, 3
Ecco, vi sono degli ultimi che saranno primi e dei primi che saranno ultimi
Luca 13,30
Quello dei cristiani è un Dio che spiazza, un Dio che da sempre ha sorpreso gli uomini con le sue scelte: s’altronde, tramite Isaia ci aveva avvisati: «… i miei pensieri non sono i vostri pensieri, né le vostre vie sono le mie vie…» (Is 55, 8). Come al solito aveva ragione: dall’Antico Testamento e dal Nuovo Testamento apprendiamo che il suo piano di salvezza per gli uomini non si è realizzato per mezzo di super-eroi, ma è passato e passa attraverso i più piccoli, i più deboli, gli emarginati.
Nelle sue scelte Dio, il Signore, sembra divertirsi a sovvertire il buonsenso degli uomini; ecco alcuni, pochi, ma significativi esempi:
Come suo popolo elesse Israele, popolo insignificante rispetto ai potenti Assiri ed Egiziani.
Tra Aaronne e suo fratello optò per il balbuziente Mosè.
Amò particolarmente Davide, un pubblico peccatore.
Si incarnò come figlio di un umile falegname e scelse di nascere in una località di periferia.
Come uomo scelse la compagnia degli ultimi, dei pubblicani, delle prostitute, degli ammalati, predicando che il Regno di Dio era destinato agli ultimi…
Una mirabile sintesi delle scelte che Dio compie la fece l’apostolo Paolo che scrisse: «Dio ha scelto le cose pazze del mondo per svergognare i sapienti; Dio ha scelto le cose deboli del mondo per svergognare le forti» (1 Corinzi 1, 27).
Queste poche considerazioni ci siano di stimolo e conforto: come singoli e come chiesa di estrema minoranza, in questi giorni di violenza, giorni di sopraffazione in cui chi più grida ha ragione, in questi giorni in cui vediamo moltiplicarsi l’iniquità, in questi giorni di arrivismo e di potere ricordiamoci le parole di Gesù di Luca 12, 32 «Non temere, piccolo gregge; perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il regno».