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Questa mattina, martedì novebre, è stato presentato il progetto di accoglienza che vede protagonista l’Ospedale Evangelico Internazionale di Genova (Oeige), inserito nel programma dei Corridoi Umanitari della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, Tavola Valdese e Comunità di Sant’Egidio.

L’accoglienza sarà curata dall’Oeige in stretta collaborazione con la Diaconia Valdese. La Csd potrà condividere le esperienze maturate nel campo dell’accoglienza, concretizzando competenze e progettazione anche a Genova.

Alla presentazione erano presenti Loretta Malan, Giovanni Comba e Gianluca Barbanotti per la Diaconia Valdese, il pastore William Jourdan, da qualche mese in servizio alla chiesa valdese di Genova e Luciano Griso, medico che lavora con i corridoi umanitari.

I saluti di benvenuto, con una breve presentazione del lavoro dell’Ospedale, sono stati fatti da Barbara Oliveri Caviglia, presidente dell’Oeige, a cui abbiamo chiesto dei dettagli sull’iniziativa.

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Che ruolo avrà l’Ospedale Evangelico in questo progetto?

«Prevede l’ospitalità di alcune famiglie siriane, giunte in Italia con il volo di fine ottobre dal Libano attraverso i Corridoi Umanitari. L’Ospedale mette a disposizione degli alloggi di sua proprietà e si impegna anche a promuovere iniziative di sensibilizzazione e informazione rivolte ai migranti, sul funzionamento del servizio sanitario pubblico e sui criteri di accesso. Una comunicazione che non riguarda solo i servizi che offre l’ospedale evangelico, ma anche quelli delle altre aziende ospedaliere: vogliamo creare una sinergia, in modo da poter offrire risposte adatte ai diversi bisogni dei migranti. E inoltre siamo contenti che si sia avviata questa collaborazione con la Csd, su più fronti».

L’Ospedale da sempre è molto attento alle fasce più fragili. La missione evangelica caratterizza non solo il suo nome, ma anche le sue attività.

«Quest’anno l’Ospedale festeggia 160 anni di attività. La sfida più grande, che affrontiamo quotidianamente, è proprio mettere in pratica i valori evangelici che ispirano la struttura: accoglienza, aiuto, cura alle persone più fragili, malate o in difficoltà. Il nostro obiettivo è di offrire un assistenza che sia davvero socio-sanitaria. Il rispetto della dignità di ogni singolo individuo è la base delle nostre attività».

Nell’ambito dell’accoglienza ai migranti l’Ospedale ha attivato un ambulatorio di assistenza sanitaria, grazie ai fondi 8 per mille della chiesa valdese.

«Si, abbiamo un ambulatorio per coloro che sono appena arrivati in Italia e che non si possono ancora iscrivere al sistema sanitario regionale e quindi essere seguiti da un medico di base. Offriamo una prima visita e alcuni esami di approfondimento, in modo che siano assistiti nell’immediato. Questo progetto sicuramente è volto a dare risposte sanitarie, ma svolge un importante ruolo di aiuto e accoglienza, nei confronti di persone che non solo hanno un vissuto difficile alle spalle, ma si trovano anche in una situazione di malattia. Oltre alle prestazioni sanitarie, l’ambulatorio diventa anche luogo di superamento delle barriere culturali e sociali. Abbiamo molti altri progetti a sostegno delle fasce fragili, mamme, genitori, anziani: non sarebbero possibili senza il sostegno dell’Otto per mille».

L’iniziativa di accoglienza che è stata presentata alla città questa mattina apre le porte a un confronto che ci si augura diventi proficuo e costruttivo, che sappia lanciare una catena di solidarietà. Ma, come ha ricordato Barbara Caviglia, «la presentazione era necessaria per dare una corretta informazione, e anche per sottolineare una volta in più la connotazione evangelica del nostro ospedale, che caratterizza profondamente tutta la sua opera».

Immagini: alcuni scatti dalla conferenza all'Ospedale Evangelico Internazionale di Genova

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