Ieri sono state presentate al Sinodo le «Linee guida per la tutela dei minori e la prevenzione dell’abuso», un documento che – come ha dichiarato nella sua presentazione la diacona Alessandra Trotta, coordinatrice della Commissione che lo ha elaborato – incoraggia le chiese a porre attenzione alle problematiche legate alla tutela dei minori e alla prevenzione degli abusi: tematiche che già da alcuni anni riscuotono una crescente sensibilità da parte della nostra società e delle chiese sorelle in tutto il mondo.
Il testo è stato preparato da un gruppo interdisciplinare, dove le competenze giuridiche, pedagogiche, psicologiche, teologiche e diaconali condivise, forniscono maggiore potenzialità a questo strumento che viene proposto, pur nella consapevolezza dei ruoli e delle responsabilità, agli operatori professionali impegnati nelle opere diaconali, ai volontari e a tutti coloro che svolgono servizi all’interno della chiesa che possono coinvolgere minori.
Nella premessa teologica del documento si ricorda che Gesù annunciò il Regno di Dio e la vita in pienezza a tutti, anche ai bambini che per la società del tempo erano considerati degli oggetti. Gesù fu sempre dalla parte dei piccoli, considerandoli invece persone; condannò atteggiamenti e azioni con i quali i piccoli venivano violati o sfruttati; e, incoraggiò i suoi discepoli a proteggerli da coloro che li minacciavano ed intendevano abusare di loro. «Mirare oggi – afferma il testo – ad una vita in pienezza anche per i bambini e le bambine che ci sono affidati, significa impegnarsi affinché la Chiesa sia un luogo in cui trova protezione e aiuto chi non può difendersi e chi non ha i mezzi per poter esigere il rispetto della propria dignità e della propria integrità fisica e psichica».
Il Sinodo ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno che invita la Tavola valdese a favorire nelle chiese e nelle opere la diffusione del documento «Linee guida per la tutela dei minori e la prevenzione dell’abuso» in vista di una sua valutazione. «La nostra speranza – ha concluso Alessandra Trotta – è che questo strumento possa essere letto, studiato, anche criticato, in breve che possa diventare occasione per un confronto leale e costruttivo tra i soggetti che sono impegnati in contesti in cui si lavora con i minori. Sarà un percorso lungo ma si spera fruttuoso».