Il museo Nori De' Nobili di Trecastelli, in provincia di Ancona, custodisce le opere della stessa artista ed è uno dei pochi spazi espositivi dedicato all'immaginario artistico femminile, considerato il secondo al mondo dopo il National Museum of Women in the Arts di Washington, come dice orgogliosamente Simona Zava, operatrice culturale del Centro studi sulla donna nelle arti visive contemporanee attivo nel museo. Il Centro si occupa di portare avanti la ricerca artistica con esposizioni, documentazione e attività culturali che hanno il femminile come filo conduttore.
Il lavoro è iniziato nel 2014 ospitando diverse artiste tra cui Maria Mulas, fotografa di fama internazionale, Mirella Bentivoglio, madrina a livello mondiale della poesia visiva, ed Emanuela Sforza, la fotografa di danza preferita da Maurice Bejart
Al momento la mostra esposta è Giorgio Pegoli. Donne e guerra, allestita in occasione della Giornata della donna 2017. Al centro c'è il lavoro del grande fotoreporter che ha girato il mondo fissando nelle fotografie alcuni tra gli scontri più importanti che hanno attraversato il pianeta negli ultimi decenni: ha cominciato nel 1978 con gli ultimi sprazzi della guerra nel Vietnam e ha compiuto oltre 50 viaggi in giro per il mondo. Nel 1998 la rivista Time gli ha dedicato la copertina come “uomo dell'anno” e le sue fotografie sono esposte in spazi prestigiosi come il Museo della Fotografia di Losanna, il Museo delle Culture europee di Berlino e la Fondazione Matiz di Città del Messico.
Simona Zava, che ha curato la mostra, racconta che «quando ci siamo incontrati per parlare dell'allestimento e dei contenuti dell'esposizione, una frase che per me è diventata incisiva è stata una riflessione che Pegoli ha fatto sul valore della donna, sempre importante e universale in tutti i contesti e in ogni momento. Per questo, secondo lui, la sequenza delle opere non aveva priorità».
Il lavoro a Trecastelli mette al centro la figura femminile come tassello imprescindibile per addentrarsi nella complessità della guerra attraverso la rappresentazione di tutti i ruoli possibili: ci sono donne provate dai conflitti, donne che reagiscono, mogli, madri, profughe, soldatesse, guerrigliere e crocerossine.
«Sono foto da reportage, non scattate apposta per un allestimento artistico – continua Simona Zava – ma nonostante ritraggano momenti tragici hanno un equilibrio estetico incredibile. Ci ha detto Pegoli che ogni volta che ha immortalato dei volti di donna o di bambini ha sempre scattato guardando il soggetto negli occhi. In questo modo, dice, riusciva a capirlo e a entrare nello stato d'animo e nell'essenza di quel momento»
In esposizione si trovano foto scattate in Vietnam, Nicaragua, San Salvador, Ciad, Palestina, Israele, Libano, Afghanistan, Albania, Croazia e Bosnia.
La mostra è stata promossa dal comune di Trecastelli, dal museo Nori De' Nobili in collaborazione con il Museo di Arte Moderna, dell'Informazione e della Fotografia di Senigallia con il patrocinio della Commissione per le pari opportunità tra uomo e donna della regione Marche. Rimarrà visitabile fino all'11 giugno.