Gli occhi miei prevengono le veglie della notte, per meditare la tua parola
Salmo 119, 148
Maria serbava in sé tutte queste cose meditandole in cuor suo
Luca 2, 19
La figura di Maria, il suo ruolo nella chiesa e nella storia della salvezza sono fra i temi più controversi nella storia del cristianesimo. Maria ha accompagnato il cammino della chiesa occupando di secolo in secolo uno spazio crescente nell’immaginario collettivo e nella teologia ufficiale. Dalla nostalgia per una divinità femminile dei pagani neoconvertiti alla definizione di «Madre di Dio», per sottolineare la natura divina di Gesù, dalla strutturazione del «culto mariano» nel XII secolo, ai dogmi dell’Immacolata Concezione del 1854 e dell’Assunta del 1950, Maria sembra oggi quasi una quarta persona accanto al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo.
Le chiese evangeliche hanno una grande considerazione per la madre del Salvatore, ma si attengono a quanto di lei si dice nei Vangeli.
Secondo il versetto citato, Maria si rende conto dell’eccezionalità della sua esperienza e cerca di capirne il significato. La profezia di Simeone (Luca 2, 34-35) e le vicende di Gesù dodicenne nel tempio non sono comprese dai suoi genitori (Luca 2, 50), ma Maria continua a conservare dentro di sé queste cose (Luca 2, 51).
La famiglia di Gesù non aveva capito molto di lui (Giovanni 7). Ciononostante fu certo la capacità di riflettere a spingere Maria a Gerusalemme nella tragica Pasqua in cui Gesù fu crocifisso, a seguire Giovanni secondo la richiesta di Gesù morente (Giovanni 19, 25-27). E soprattutto a far parte – con i suoi figli – delle 120 persone che diedero origine alla chiesa (Atti 1, 14-15).
Questa è la Maria che noi onoriamo: una donna che ha ubbidito alla volontà di Dio e – pur nelle contraddizioni – ha fatto tesoro dalla sua straordinaria vicenda umana, divenendo testimone consapevole di come Dio si serva di noi per il suo piano di salvezza. Maria, nostra sorella maggiore ci insegna a conservare le esperienze di vita, meditando sui segni che Dio ci dà, imparando a testimoniare in modo semplice, fedele, maturo della grazia salvifica di Dio.