Ma Rut rispose: «Non pregarmi di lasciarti, per andarmene via da te; perché dove andrai tu, andrò anch'io; e dove starai tu, io pure starò; il tuo popolo sarà il mio popolo, e il tuo Dio sarà il mio Dio»
Ruth 1, 16
Così dunque non siete più né stranieri né ospiti; ma siete concittadini dei santi e membri della famiglia di Dio
Efesini 2, 19
È un onore far parte della famiglia di Dio. Una famiglia che esiste e cresce su un comune fondamento: Gesù Cristo. La sua croce e la sua risurrezione; la nostra croce e la nostra risurrezione in Lui. C’è posto per tutti. Donne e uomini sono invitati ad entrare, ad integrarsi meglio possibile nella grande comunità dei santi, e a diventare sorelle e fratelli. Se dunque non siamo più né stranieri, né ospiti è necessario prenderci la responsabilità che ogni componente di questa famiglia deve avere, cioè creare e custodire allo stesso tempo l’armonia della collaborazione nell’amore di Dio. Creare un luogo edificante, positivo, educativo, per il bene di tutti e tutte noi. È una grande responsabilità essere concittadini dei santi perché siamo chiamati a ritrovare e mantenere l’essenza della nostra umanità che è la capacità di comprendere, accettare e rispettare il prossimo nella sua diversità.
«L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione» è stato il tema trattato, quest’anno, nella Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La Riconciliazione tra sorelle e fratelli di tutto il mondo è la prova che siamo nella grazia e nell’amore di Dio; che siamo parte della famiglia di Dio, ossia capaci di amare nell’amore di Dio.