Appuntamento sul set della capitale della Germania, Berlino, per i giovani e le giovani partecipanti di «Cut the Prejudice – Different religious traditions through the lens of a camera», corso di formazione sul dialogo interreligioso promosso dall’Ecumenical Youth Council in Europe (Eyce).
«Il dialogo interreligioso oggi è particolarmente importante per mantenere una coesistenza pacifica tra persone diverse che vivono all’interno di un’unica società. E la società dell’Europa odierna tende ad essere una società globalizzata dove le persone s’incontrano e si muovono. E questo processo di globalizzazione è diventato molto più veloce della percezione che gli esseri umani hanno della società stessa», dice Ivan Kuks, uno dei partecipanti.
14 giovani provenienti da differenti panorami culturali, religiosi e geografici si sono incontrati lo scorso aprile per confrontarsi e fornire personali punti di vista verso le diverse tradizioni religiose nella prospettiva di prevenire conflitti e tensioni nella società.
Il progetto, nella sua essenza, ha inteso incoraggiare i e le partecipanti ad esplorare la religione e il suo ruolo all’interno della propria identità personale, e, nel contempo, come questi due elementi siano anche connessi con il ruolo che l’individuo stesso svolge nella società.
Grazie all’analisi degli strati che compongono la loro identità e alla presentazione delle loro tradizioni religiose al gruppo, hanno scoperto che il concetto di amore, pace, comunità, cura degli altri e cura del creato sono condivisi a prescindere dal background religioso o culturale di appartenenza.
Nella prospettiva di approfondire le varie tradizioni religiose sono state fatte tre visite sul campo nella città di Berlino, incontrando un gruppo giovanile islamico, un rabbino e un monaco protestante del Rogate-Kloster, un monastero ecumenico formato da cristiani riformati, luterani e cattolici riuniti insieme in una comunità che intende lodare il Signore nello spirito di una vita comune di preghiera e lavoro insieme, secondo la formula di Sant'Agostino. Il monastero fa parte della Chiesa evangelica di Berlino-Brandenburgo-Slesia e Alta Lusazia dal 2013 ed è stato riconosciuto nel 2016 dalla Diocesi cattolica per i vecchi cattolici in Germania.
Questi incontri hanno fornito ai giovani e alle giovani la possibilità di fare domande su temi comuni in un’atmosfera di dialogo molto aperta.
Per aiutare i e le partecipanti a raggiungere l’obiettivo del corso di formazione, un docufilm sull’importanza di abbattere il pregiudizio religioso, sono stati invitati due esperti.
Collins Labatt (Chiesa protestante tedesca), che ha guidato i ragazzi e le ragazze a capire l’importanza dell’inclusione sociale e a scoprire i metodi attraverso cui è possibile renderla concreta offrendo presentazioni interattive insieme alla sua personale testimonianza di migrante in Germania.
Rares Craiut (European Confederation of Youth Clubs) ha presentato lo storytelling quale strumento attraverso cui esprimere e condividere esperienze personali mettendole dentro una storia. I e le partecipanti hanno scritto le loro esperienze in forma di storia, appunto, storia con la quale promuovere il dialogo interreligioso e interculturale in forma di video.
Il produttore Thomas Bernecker, che ha accompagnato il gruppo con la sua videocamera durante la settimana del corso, ha offerto i suoi suggerimenti su come preparare e girare una storia, includendo l’atteggiamento da tenere di fronte a una videocamera.
Thomas ha poi guidato i e le partecipanti nel girare la loro storia passo dopo passo, coinvolgendoli nei processi tecnici, aspetto che ha consentito loro di acquisire esperienza su entrambi i lati della videocamera.
Il progetto è in fase di finalizzazione, grazie a un ristretto gruppo formato da partecipanti e coordinatori del progetto, che si sono incontrati a Bruxelles alla fine di settembre, definendo le linee da seguire per la post produzione di un docufilm e dei filmati dei partecipanti. I dvd e il materiale promozionale prodotto sarà distribuito largamente tra le chiese e le federazioni giovanili membro dell’Eyce.
Il progetto è stato supportato dal Consiglio europeo e dall’otto per mille della Chiesa valdese.
Angelita Tomaselli, membro del Comitato Esecutivo dell'Eyce e responsabile dell'area del dialogo Interreligioso per l'organizzazione, è stata coordinatrice del progetto e dello staff che l'ha realizzato. Le partecipanti italiane sono state Annapaola Carbonatto (valdese) e Giorgia Malanetto (cattolica) di Torino.