Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

Un libro per le scuole italiane (per il triennio delle superiori) che porta Lutero in copertina: il ritratto firmato da Lucas Cranach il Vecchio illustra Storia moderna, un testo di Giorgio Spini*, professore che nasceva cent’anni fa a Firenze, ed è scomparso nella sua città nel gennaio del 2006. Il testo è stato riedito a cura di Marcello Verga, docente di Storia moderna all’Università fiorentina. Ne parliamo con la figlia Debora, che insegna Teoria politica alla Syracuse University in Florence e alla New York University in Florence. E lo facciamo proprio partendo dalla copertina: sarà un fatto irripetibile?

«Questa copertina può essere un fatto innovativo, – ci risponde –: speriamo che non sia un caso unico, anzi speriamo che inauguri una nuova tradizione, e che tutta la serie di iniziative, convegni e riflessioni che seguiranno per tutto l’anno prossimo il 500° anniversario della Riforma, riescano in un certo senso a fare breccia all’interno della cultura e del discorso pubblico italiano».

Come si presenta il testo curato dal prof. Marcello Verga?

«Il titolo dell’edizione odierna è Storia moderna, ed è andato in stampa con una nuova introduzione: questo è il nuovo titolo con cui è tornato un manuale per le scuole superiori, che aveva come titolo Disegno storico della civiltà, che veniva definito comunemente “lo Spini”, e che solo successivamente uscì anche per Einaudi con il titolo Storia dell’età moderna».

Qual è allora l’intento che traspare da questa nuova iniziativa editoriale?

«Nelle intenzioni dell’editore e di Marcello Verga, a cui io e i miei fratelli siamo molto grati per la grande intelligenza e dedizione che ha messo in questo lavoro di curatela, c’era proprio questo: prima di tutto riportare in circolazione un testo che si può ancora adoperare, essendo ancora vivo e non invecchiato; un testo adottabile nelle nostre scuole. Ma soprattutto c’è un altro aspetto, che consiste nel riportare alla luce un’operazione culturale che ebbe un gran significato all’epoca [le prime edizioni dei tre volumi del Disegno storico risalgono alla fine degli anni ‘40, nda]: portare proprio la Riforma al centro, come fattore chiave nell’affermarsi della modernità».

Quindi l’editore di oggi ha considerato la perdurante attualità di questo schema interpretativo...

«Sicuramente: si è voluta mettere in luce un’operazione che era stata assolutamente innovativa, in una cultura italiana che allora era tutt’altro che ricettiva: la Riforma come una fase necessaria per la nascita del mondo moderno».

Un’osservazione ancora va fatta, a proposito della splendida «leggibilità» di questo testo: una virtù rara nell’editoria e nella pubblicistica italiana, anche in quella destinata agli studenti: è così?

«Mio padre era convinto che si dovesse “imparare con piacere”. Mi ricordo che da bambina gli chiesi: ma babbo, perché ti piace la storia? E lui mi disse: perché mi piacciono i libri gialli, mi piacciono le storie misteriose. Ogni volta che parlava di storia, lo faceva con lo stesso divertimento e la stessa passione di chi avrebbe potuto scrivere un “giallo”; la sua era una prosa molto bella, certo, ma non era semplicemente una questione di eloquio forbito: mio padre faceva ancora parte di una generazione di uomini e di donne per i quali il lavoro intellettuale non era organizzato a compartimenti stagni, per cui non si poteva mai veramente separare lo studio della storia, per esempio, dallo studio della letteratura – altro suo grande amore – e dallo studio della storia dell’arte. Quindi, il fenomeno storico deve essere visto anche dal punto di vista culturale, e da qui vien fuori la sua prosa, che non è bella perché sia ricercata, ma perché è viva».

* Giorgio Spini, Storia moderna, a cura di Marcello Verga. Torino, Utet, 2016, pp. XIX-417, euro 27,00.

Immagine: By I, Sailko, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=17531427

Interesse geografico: