Eccomi! Io stesso mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca di loro
Ezechiele 34, 11
Mentre passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e Andrea, fratello di Simone, che gettavano le reti in mare, perché erano pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi»
Marco 1, 16-17
Il racconto della chiamata di Pietro e Andrea prosegue con la promessa: «Farò di voi pescatori di uomini» e la constatazione che i due seguono Gesù all’istante. Nelle varie narrazioni di inviti alla sequela, come per Giacomo e Giovanni, altra coppia di pescatori, o Matteo, esattore delle tasse, si sottolinea che quando Gesù chiama, la risposta è immediata.
Ma, l’affermazione che «subito» lo seguono, non indica la rapidità con cui essi abbandonano il lavoro che stanno facendo, ma la radicalità della loro decisione. La personalità di Gesù li folgora al punto che si rendono conto che la loro vita è ad una svolta, dalla quale non si torna indietro, pur restando essi persone normali.
Pietro ha famiglia e non se ne parte di nascosto, come nelle storielle del marito che dice «Vado a comprare le sigarette», e ritorna dopo dieci anni. Gesù si muove in Galilea per due anni, seguito ora da alcuni ora da altri amici, entra ed esce da case e paesi. Ci è raccontato della guarigione della suocera di Pietro, della madre di Gesù che partecipa con lui ad una festa di nozze, dei fratelli che vanno a cercarlo.
Gesù non è un santone, seguito da un codazzo di fanatici che hanno tagliato i ponti con parentela e ambiente. Gesù porta il Regno di Dio, in compagnia di amici diversi, tra cui molte donne (Luca 8).
Gesù non chiama degli sfaccendati, né persone demoralizzate o in attesa che giunga la grande occasione della vita. Il «Vieni e seguimi» è rivolto a gente che ha il suo lavoro, i suoi impegni, che vive con intensità la sua vita. Seguire Gesù non è per i bighelloni o gli aspiranti eremiti. Seguirlo significa esser disposti a diventare «pescatori di uomini», a spendersi per il prossimo in difficoltà. Seguirlo significa impegnarsi nella vita. Oggi questa immagine «pescatori di uomini» diventa comprensibile se guardiamo alle migliaia di esseri umani che sprofondano nel Mediterraneo.