Dalla bocca dei bambini e dei lattanti hai tratto una forza
Salmo 8, 2
Lasciate che i bambini vengano a me; non glielo vietate, perché il regno di Dio è per chi assomiglia a loro
Marco 10, 14
I bambini non danno fastidio a Gesù, lui li accoglie come meraviglioso esempio di come lo stupore ci può dare una fede che salva quando ci dice «che il regno di Dio è per chi assomiglia a loro».
Qualche anno fa un cantante, portò al Festival di Sanremo un brano che recitava così: «quando i bambini fanno oooh che meraviglia… che meraviglia».
Il bambino ha in sé la capacità di meravigliarsi, di stupirsi delle cose grandi che vede attorno a sé, ha un animo aperto alla bellezza. Il bambino non ha paura di lanciarsi nel vuoto tra le braccia di suo padre che lo stupisce con le loro parole. Il bambino non ha paura di addormentarsi sul seno di sua madre che lo stupisce con la sua dolcezza.
Allora vorrei rileggere la frase di Gesù in un altro modo e dire «il regno di Dio è per chi si stupisce» come i bambini.
Se non ci fermeremo a contemplare ogni giorno le meraviglie che Dio ha fatto per noi, con l’occhio del bambini e se il nostro cuore non sarà capace di stupirsi e la nostra bocca non si allargherà in un «oooh» e se i nostri occhi non si illumineranno di quella commozione che si prova quando si vede qualcosa di straordinario, allora la nostra fede non sarà ancora perfetta.
Nessuno potrà più vietarci di accostare Gesù se diventiamo come bambini, se trasformiamo il nostro cuore indomito in un cuore docile, che vive nella fiducia. Nessuno, nemmeno il peccato, potrà mai più separarci dall’amore di Dio: Lui sa aspettare la nostra conversione e ci dà ogni giorno la possibilità di stupirci. Amen!