Ricerca e consulta tutti gli articoli fino a luglio 2023

Questo archivio raccoglie articoli storici del nostro sito, conservando una preziosa testimonianza delle notizie e degli eventi passati.
Come utilizzare il modulo di ricerca
Il nostro modulo di ricerca è uno strumento potente che ti permette di esplorare l'archivio in modo facile e intuitivo. Puoi cercare gli articoli utilizzando diversi criteri:
  • Inserisci parole chiave o frasi specifiche per trovare articoli che trattano gli argomenti di tuo interesse.
  • Se stai cercando articoli scritti da un autore specifico, puoi inserire il suo nome per visualizzare tutte le sue pubblicazioni presenti nell'archivio.

L’amore caccia via la paura e crea la fiducia

Un giorno una parola – commento a I Giovanni 4, 18

Ascolta la meditazione:

Ascolta "Un giorno una parola: 26 luglio" su Spreaker.

Adamo e sua moglie si nascosero dalla presenza di Dio il Signore
Genesi 3, 8

Nell’amore non c’è paura; anzi, l’amore perfetto caccia via la paura
I Giovanni 4, 18


Ci chiediamo anzitutto: cos’è l’amore «perfetto»? Non è una possibilità umana, così come l’amore di cui si parla in questi versetti, l’agàpe, non è una possibilità umana ma è l’amore di Dio, a cui si tratta di credere e in cui si tratta di «rimanere» (v. 16). Il fatto che il perfezionamento sia opera di Dio è evidente dall’uso del verbo «perfezionare» al passivo: «In questo l’amore è reso perfetto in noi» (v. 17), e nella seconda parte del nostro versetto, che il lezionario non riporta e che suona, tradotta letteralmente: «chi ha paura non è stato reso perfetto nell’amore”.
L’amore «perfetto» o più precisamente «perfezionato», è incompatibile con la paura, anzi addirittura «caccia via» la paura di Dio e del suo castigo per creare, al posto di essa, un’atmosfera dominata dalla fiducia (v. 17). Nell’agàpe, nell’amore (di Dio) non c’è paura, c’è fiducia.
Attenzione, però: questa fiducia non riguarda solo il rapporto con Dio, ma anche quello con il prossimo, con i fratelli e le sorelle. Questo messaggio a mio avviso va interpretato in un duplice senso: sul piano verticale del rapporto con Dio e sul piano orizzontale del rapporto tra fratelli e sorelle. Perché se non dobbiamo più temere il giudizio divino, se siamo chiamati a vivere nella fiducia creata dall’amore di Dio in Cristo, dobbiamo anche liberarci della paura che abbiamo gli uni verso gli altri, e dobbiamo creare un clima di fiducia reciproca. In tutto questo brano Giovanni passa continuamente dall’amore che Dio ha per noi all’amore che dobbiamo avere gli uni per gli altri; dal livello della fede) a quello dell’amore come comandamento che abbiamo ricevuto da Dio: «che chi ama Dio ami anche suo fratello» (v. 21). E allora, quel che vale nei confronti di Dio vale anche nei confronti dei rapporti fraterni: nell’amore non ci deve essere paura, e l’amore perfetto caccia via la paura: quella dell’Altro con la A maiuscola, ma anche quella dell’altra e dell’altro con la a minuscola. Amen.

Interesse geografico: