Glorificare Dio in tutto quel che fa
23 marzo 2023
Un giorno una parola - commento al Salmo 65, 7
Egli placa il fragore dei mari, il fragore dei loro flutti e il trambusto dei popoli
Salmo 65, 7
Il Dio di Israele ha giurato di concederci che, liberati dalla mano dei nostri nemici, lo serviamo senza paura, in santità e giustizia, alla sua presenza, tutti i giorni della nostra vita
Luca 1, 74-75
Il Salmo 65 è un inno che glorifica Dio in tutto quel che fa. Dalla prima all’ultima parola loda Dio in termini molto concreti, come era normale per un credente israelita che badava alle cose concrete. Vi si dice che Dio dà abbondanza d’acqua per rendere fertile il suolo, così che produca cibo in abbondanza. Dio domina sul fragore dei mari e sui flutti dei fiumi, così da proteggere Israele da ogni pericolo che potesse farlo ripiombare nel caos primordiale. Dio protegge il suo popolo dal trambusto dei popoli, così che nessun male lo colpirà. È uno spaziare in ogni direzione e il Salmista non manca di scorgere dappertutto l’intervento protettivo, cioè salvifico di Dio.
Accanto alle opere di Dio così ricordate, il Salmista riconosce che Dio lo tratterà con equità, nonostante il proprio peccato, che non esita a confessare. Sa e confessa che Dio esaudisce le preghiere e adempie le promesse. Per questo il Salmista si aspetta di essere accolto nei cortili della casa di Dio, dove non gli mancheranno ulteriori benedizioni materiali e, soprattutto, la comunione con Dio. Per il Salmista Dio non è tremendo, o soltanto tremendo, ma è anche giusto e misericordioso finanche verso tutti i popoli, i quali innalzeranno canti di lode e di gloria sotto ogni angolo del cielo.
Da credente nutro una “santa” invidia verso il compositore del Salmo 65 per avere composto un inno così ricco di elementi di lode, senza esser scaduto a compilare una “lista della spesa”. Nelle sue parole c’è un afflato sincero verso Dio.
C’è la capacità di non lasciarsi trascinare in richieste ad uso personale né di rivendicazione per i mali subiti. Il Salmista ci introduce alla presenza di Dio, quasi dimenticando i suoi tanti problemi, ma interamente affascinato dal Dio creatore e salvatore che ha condotto la storia del suo popolo, di ogni popolo e ancora si prende cura della nostra storia, sia essa individuale che come popolo e popoli.