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Un giorno una parola – commento ad Atti degli Apostoli 26, 27-28

Il re parlò a Daniele e disse: «In verità il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re»
Daniele 2, 47

Paolo disse: «… O re Agrippa, credi ai profeti? So che credi. Agrippa a Paolo: “Per poco non mi convinci a farmi cristiano”»
Atti degli Apostoli 26, 27-28 (Bibbia della Riforma)


Con queste parole si conclude l’ennesimo discorso di Paolo, da quando è stato arrestato al Tempio (cap. 21). Ancora una volta l’apostolo deve difendere la sua fede, e lo fa giustificando la sua conversione e difendendosi dall’accusa di infedeltà alla Legge: prima davanti al popolo di Gerusalemme, poi davanti al sinedrio, ancora davanti al governatore Felice, e infine davanti al re Agrippa.

Il re Agrippa non è da solo con lui, troviamo anche Festo, rappresentante del mondo pagano che all’annuncio della risurrezione di Gesù Cristo, luce del popolo e delle altre nazioni, reagisce come gli intellettuali di Atene. Le parole di Paolo sono assurde e folli. Affermare che un morto è vivo va contro la logica e la razionalità. Paolo respinge questa accusa sottolineando che le sue sono parole di verità e saggezza e rivolgendosi ad Agrippa ricorda che l’annuncio cristiano non è una filosofia o una dottrina per élite, non è un mito per iniziati, ma riguarda un avvenimento storico e pubblico, avvenuto alla luce del sole; non ci possono essere alibi astuti se non quelli dettati dalla paura di scegliere.

Credi, o re Agrippa, ai profeti? Da rappresentante del giudaismo non può negare questa fede che i profeti e Mosè hanno detto che doveva accadere: che il Cristo doveva soffrire, primo tra i risorti dalla morte… v. 22c-23. L’apostolo invita ad una decisone, ad una scelta, ma Agrippa non sceglie, non decide, e si trincera dietro l’ironia, l’umorismo, o anche dietro ad uno elogio delle capacità di convinzione di Paolo.

Quale che sia la lettura, decide di non rispondere, di non scegliere. In realtà non scegliendo ha già preso la sua decisione. E tu che leggi hai deciso, hai scelto? In verità il vostro Dio è il Dio degli dèi, il Signore dei re (Daniele 2, 47).

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