Gioire alla presenza del Signore
01 novembre 2022
Un giorno una parola – commento a Zaccaria 2,10
Manda grida di gioia, rallègrati, figlia di Sion! perché ecco, io sto per venire e abiterò in mezzo a te», dice il Signore
Zaccaria 2, 10
Benedetto sia il Signore, il Dio d’Israele, perché ha visitato e riscattato il suo popolo
Luca 1, 68
Quante volte cerchiamo un po’ di silenzio per un momento di riposo e quando ci ritroviamo in esso, avvertiamo un certo disagio, il tempo sembra non passare mai.
Il profeta Zaccaria invita a fare silenzio alla presenza del Signore, “perché egli si è destato dalla sua santa dimora”.Certamente non possiamo pensare che il profeta credesse in un Dio sonnacchioso e incurante del suo popolo. “Colui che protegge Israele non sonnecchierà né dormirà” (Salmo 121, 4). Infatti, a un apparente silenzio di Dio, segue un tempo di benedizioni per il suo popolo.
Dio sembrava assente quando il suo popolo era umiliato dai babilonesi ma ora, “si è destato dalla sua dimora” per salvare il suo popolo. Per questo, gli israeliti sono invitati a rallegrarsi e a gioire, perché alla fine Dio verrà e abiterà in mezzo a loro. Non perché avessero un merito da vantare, anzi, per la loro infedeltà, meritavano di essere abbandonati; ma il Signore mostra la sua grazia infinita! Di fronte a questa grazia meravigliosa, tutti devono stare in silenzio e gioire, perché Dio sta per fare grandi cose.
Sovente anche noi pensiamo che Dio sia lontano e indifferente, perché non agisce quando e come vogliamo noi. Il messaggio che riceviamo da Zaccaria è un invito a guardare oltre il presente; sperare che Dio agisca quando meno ce lo aspettiamo, al momento giusto, per realizzare le sue promesse e i suoi progetti di salvezza.
“Eppure, tu vuoi darci ancora la gioia per questo mondo e lo splendore del suo sole: ci ritorna alla mente il nostro passato e a te appartiene tutta la nostra vita” (Dietrich Bonhoeffer).