Migranti, Segretariato attività ecumeniche: «Revocare accordi Italia-Libia»
14 ottobre 2022
Una seconda mozione lamenta «la completa assenza di riferimenti al cammino ecumenico nella Sintesi nazionale della fase diocesana del Cammino sinodale della Chiesa cattolica in Italia»
«Non possiamo accettare che il nostro Paese mantenga in vita accordi che di fatto favoriscono l’intercettazione e la cattura delle e dei migranti, il respingimento, la negazione del diritto d’asilo e la detenzione arbitraria nei campi di concentramento libici dove si perpetrano violenze, stupri e torture, e dove tante e tanti muoiono proprio a causa di trattamenti disumani. Per questo chiediamo al governo italiano la revoca immediata del Memorandum d’Intesa fra Italia e Libia, stipulato da Minniti-Gentiloni il 2 febbraio 2017 e rinnovabile tacitamente ogni tre anni».
Lo scrive in una nota il SAE, Segretariato Attività «Questo accordo – si legge ancora nel testo -, al suo secondo triennio, scadrà di nuovo nel febbraio 2023 e, senza un atto di revoca entro il prossimo 2 novembre, sarà ancora tacitamente rinnovato».
Il Consiglio dei gruppi locali del Segretariato Attività Ecumeniche SAE si è riunito a Roma il 9 ottobre 2022 e ha votato all’unanimità due mozioni: una è indirizzata al Presidente della Repubblica e al Presidente del Consiglio dei Ministri, l’altra a monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale della Chiesa cattolica in Italia, e per conoscenza al cardinal Matteo Zuppi, presidente della Cei, e a monsignor Derio Olivero, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo della Cei.
La mozione inviata allo Stato è quella che ha per oggetto il Memorandum d’Intesa tra Italia e Libia.
La mozione inviata alla Chiesa cattolica rileva «la completa assenza di riferimenti al cammino ecumenico nella Sintesi nazionale della fase diocesana del Cammino sinodale della Chiesa cattolica in Italia, che contiene soltanto limitati accenni alle persone di altre fedi o religioni»; chiede attenzione su questo tema e offre la sua collaborazione per realizzare «momenti e occasioni in cui la dimensione ecumenica della chiesa venga vissuta e tematizzata».
Per quanto riguarda gli accordi con la Libia, prosegue il documento, «non possiamo rimanere indifferenti di fronte al perpetuarsi di una situazione di grave ingiustizia che vede da una parte il benessere economico, la società dell’abbondanza e dello spreco, e dall’altra parte la denutrizione, la miseria e la fame – dichiarano -. Animate e animati da un senso di giustizia e da uno spirito di solidarietà denunciamo questi gravi squilibri che portano alla morte di tante donne e uomini, bambine e bambini, costretti ad attraversare clandestinamente le frontiere o a stiparsi su barconi per fuggire dalla povertà, dalle persecuzioni e dalle guerre».
Qui i testi delle due mozioni approvate dal SAE.
Il SAE è un’associazione laica e interconfessionale, che nel 1966 si costituisce formalmente in associazione sotto la presidenza della fondatrice Maria Vingiani. Dal 1964 organizza ogni anno una Sessione estiva di formazione ecumenica, di cui vengono pubblicati gli Atti. Ad essa affianca abitualmente un più breve Convegno annuale di primavera. È stato tra i promotori della giornata per l’ebraismo (1989) e del documento per i matrimoni interconfessionali tra cattolici e valdesi-metodisti (1998). A settembre 2021 è stata eletta Erica Sfredda, valdese, prima presidente evangelica dell’associazione, che è entrata ufficialmente in carica a gennaio 2022.