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Il concorso di divino, umano e naturale

Un giorno una parola – commento a Esodo 14, 21

Allora Mosè stese la sua mano sul mare e il Signore fece ritirare il mare con un forte vento orientale, durato tutta la notte, e lo ridusse in terra asciutta
Esodo 14, 21

Per fede attraversarono il mar Rosso su terra asciutta
Ebrei 11, 29

Nell’evento dell’Esodo troviamo una confluenza di elementi divini, naturali e umani. Certo, è Dio che opera, ma si serve della sua creazione: delle forze della natura come il vento, così come dell’agire umano, attraverso il gesto di Mosè (e subito dopo, v. 22, l’ingresso dei figli d’Israele «in mezzo al mare sulla terra asciutta»). Spiega Terence E. Fretheim (Esodo, Claudiana, Torino 2004): «Dio agisce in e mediante un agente umano, Mosè, che stende il suo braccio/bastone sul mare, e un elemento naturale, un forte vento orientale che soffia tutta la notte (si noti il tempo che impiega; non si tratta di uno schiocco divino delle dita» (la stessa cosa, tra l’altro, accade con la piaga delle cavallette che vengono portate da un vento orientale che soffia «tutto quel giorno e tutta la notte», 10, 13). «Gli agenti che creano il sentiero nelle acque», prosegue il commentario di Fretheim, «hanno allora una triplice forma – divina, umana e non-umana – che operano in armonia una con l’altra. Così come è avvenuto in tutto il corso della narrazione dell’esodo, per portare a compimento il suo disegno, Dio non opera da solo ma attraverso poteri umani e non umani. Il risultato è un atto di creazione. La terra asciutta appare in mezzo al caos, proprio come in Genesi 1, 9-10 con la separazione delle acque. L’azione creativa divina nella sfera della natura serve da veicolo per la creazione di un popolo libero (si noti anche il linguaggio della nascita – una strada attraverso le acque).  L’azione creativa nella natura mette in moto l’azione creativa nella storia. Quel che accade nella natura crea nuove possibilità per Dio nell’ambito della storia» (op. cit., pag. 210). Ma è importante anche la risposta umana, come sottolinea il secondo testo proposto dal lezionario Un giorno una parola per oggi («Per fede attraversarono il Mar Rosso su terra asciutta», Ebrei 11, 29). In un tempo di drammatiche crisi sul piano della storia (le guerre) e della natura (i cambiamenti climatici), quale sarà la nostra risposta di fede al «disegno benevolo» di Dio di cui ci parlava il testo di ieri (Efesini 1, 9-10)?

Immagine: particolare Basilica di Mosè, Monte Nebo, Giordania

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