La giuria Interfedi premia il film Lingui al Torino Film Festival
07 dicembre 2021
Ottava edizione del Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità, istituito nel 2013
La Giuria Interfedi, promossa dalla Chiesa Valdese e dalla Comunità Ebraica di Torino, con il patrocinio del Comitato Interfedi della Città di Torino, ha conferito l'ottava edizione del Premio per il rispetto delle minoranze e per la laicità al film Lingui - Una madre, una figlia di Mahamat-Saleh Haroun.
Lingui significa “legami sacri”, “di sangue”: il film racconta infatti la storia di Amina e Maria, madre e figlia, che abitano in Ciad. Rimasta incinta, Maria è espulsa da scuola e vorrebbe abortire.
Lingui è stato premiato con la seguente motivazione: «per essere mirabilmente riuscito a rappresentare la realtà delle donne nel contesto sociale di un paese centro africano, ponendo in particolare l'attenzione sui temi dell'aborto, della violenza, della libertà di decisione sul proprio corpo, dell'intolleranza e dell'estremismo religioso, contrapposti al positivo ruolo della protagonista nella creazione di legami comunitari».
Il Premio Interfedi, per il rispetto delle minoranze e per la laicità, fu istituito nel 2013 per iniziativa della Chiesa Valdese e della Comunità Ebraica di Torino, minoranze religiose storiche italiane, con l’adesione del Comitato Interfedi della Città di Torino. Il riconoscimento premia film che contribuiscono a dare voce a tutti i tipi di minoranze, promuovendone il rispetto, il riconoscimento dei diritti, l’integrazione, il superamento delle discriminazioni, e che al contempo affermano i valori della laicità, della cultura della tolleranza, del rispetto dell'autonomia, della libertà e della responsabilità individuali.
«Il dialogo interreligioso è presente nel mondo del cinema internazionale da molti anni, forse addirittura prima che in altri contesti - afferma Marco Nicolai, ideatore del premio Interfedi al Torino Film Festival - Sono contento della decisione di quest’anno, non solo per il film, ma anche per il regista, del Ciad, che svolge il suo ruolo con un grande senso di responsabilità civile, dandoci una visione importante sul suo paese».
Quest’anno la giuria era composta da Irene Paloma Jona (Comunità Ebraica), Walter Nuzzo (Comitato Interfedi) e Samuele Sbaffi (Chiesa Valdese).
«Far parte della giuria Interfedi è stata un’esperienza meravigliosa - racconta Irene - Il film premiato, Lingui, parla delle donne, puntando l’attenzione sul diritto all’aborto e su tutti gli ambiti in cui si violano i diritti delle donne».
Conferma il giurato Walter Nuzzo: «Far parte della Giuria Interfedi ti da la possibilità, e il privilegio, di visionare film che normalmente sono al di fuori del circuito commerciale e che ti permettono di approfondire delle realtà sconosciute e lontane da noi. La dimensione del film, poi, permette di conoscere le realtà in maniera più intima rispetto all’informazione giornalistica. Il film che abbiamo premiato non manda un messaggio di pietismo o di sottomissione da parte delle donne. I temi, alcuni anche molto controversi, sono toccati in modo molto battagliero: la protagonista, con grande pragmatismo, affronta tutte le difficoltà che si trova di fronte, con la voglia di voler risolvere. Un altro aspetto che ci ha colpito molto è questa sorta di trasmissione, da madre a figlia, di una condizione di difficoltà, un approccio intergenerazionale di affrontare lo stesso tipo di problema».
Il film Lingui - Una madre e una figlia sarà in distribuzione nelle sale italiane dalla prossima primavera.