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Catania. Firmato lo statuto del Consiglio ecumenico cittadino

La firma è frutto di un cammino cominciato molti anni fa che ha visto crescere il dialogo tra le chiese cristiane. Recentemente c’è stata anche la partecipazione delle comunità islamiche della città

Il Consiglio ecumenico cittadino a Catania è diventato adulto con la firma dello Statuto-Regolamento l’8 novembre 2021. In realtà la maggiore età è stata raggiunta da un pezzo, visto che la nascita dell’attività ecumenica, nella forma sancita ora, può farsi risalire al 1978, e già dalla fine dagli anni ‘60 si erano sperimentati vari momenti di studio biblico e di preghiera con la partecipazione di battisti, cattolici, pentecostali e valdesi.

Erano gli anni che facevano respirare gli stimoli del movimento ecumenico internazionale e quanto emergeva dalla conclusione del Concilio Vaticano II. La traduzione interconfessionale della Bibbia (TILC) aggiungeva linfa per incontri di studio biblico a partire da un testo che andava riscoperto nella sua forma delle equivalenze dinamiche. Oltre agli sudi biblici si discutevano documenti quali Battesimo, Eucarestia e Ministero (BEM), Carta ecumenica e processo conciliare (Giustizia, pace e salvaguardia del creato).

Erano incontri mensili, arricchiti anche da veglie di preghiera per la pace, che davano senso alla celebrazione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (Spuc), perché questa non si risolvesse in un semplice appuntamento annuale. Si aveva una migliore conoscenza tra le chiese, anche perché si attuava una rotazione tra le comunità ospitanti.  La convivialità (agape) aggiungeva un elemento non trascurabile per la conoscenza reciproca e la gioia di sapersi uniti negli elementi qualificanti (fede, ascolto della Parola, preghiera, servizio, testimonianza) la vita delle persone credenti.

L’esperienza catanese diventò trainante per la convocazione di due incontri ecumenici regionali (2006 e 2015 a Caltanissetta). Intanto ci si apriva al dialogo con una delle più rappresentative comunità islamiche presenti nella città, mentre le attività interecclesiastiche si allargavano, con la presenza di ben tre chiese ortodosse, una copta, l’Esercito della salvezza, aggiungendosi alle chiese anglicana, battista, luterana, valdese.

La pandemia ha assestato un duro colpo, specialmente ai momenti conviviali, ma non ha arrestato lo spirito e i momenti salienti degli incontri ecumenici, con modelli non distanti dal solco già tracciato, ma arricchiti di nuove tematiche, sempre attuali e partecipate con lo spirito iniziale. L’approvazione dello Statuto-Regolamento è la migliore prova che il virus non ha vinto e non può vincere contro il popolo di Dio.

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