La folle logica dell’amore di Dio
19 ottobre 2021
Un giorno una parola – commento a Luca 15, 20
Il Signore desidera farvi grazia
Isaia 30, 18
Ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione; corse, gli si gettò al collo e lo baciò
Luca 15, 20
Quante volte ci siamo preparati discorsetti, ai quali non credevamo nemmeno noi, per evitare una discussione spiacevole o una punizione meritata ma indesiderata? Tante, temo; accade da bambini, da adolescenti, da adulti e pure da anziani: e non è detto quelle propinate da bambini fossero le scuse più puerili. Come il figliol prodigo, che sperava di essere trattato almeno come un servo, pure noi, in cuor nostro, siamo contenti anche solo di evitare il peggio: tutto quel che viene in più, è grasso che cola.
Indubbiamente, su questo atteggiamento pesano tanto il nostro senso di colpa che il timore di conseguenze spiacevoli, ma forse pesa anche – se non di più – una comprensione errata della persona che abbiamo deluso e ferito o, come in questo caso, l’incapacità di vedere il volto benigno di Dio Padre.
Infatti, che l’Eterno ci ami appassionatamente è qualcosa che rimane sorprendente e sconcertante, oggi come ai tempi di Gesù; non è così che avviene in tante (troppe) relazioni umane; e a volte, non è così nemmeno nella chiesa! Perciò, dubitiamo, esitiamo, ci affidiamo alla nostra sapienza umana, alla nostra furbizia. E ci prepariamo scuse, giustificazioni e storie commoventi; ma quando cogliamo la misericordia del Signore, allora cambia tutto; al timore subentra la fiducia, all’ansia la calma, alla preoccupazione la gioia.
Non è logico e forse non è nemmeno giusto: perché alcuni comportamenti meriterebbero veramente di essere sanzionati; ma è la logica folle dell’amore del Padre, è la giustizia imputata della sua compassione: è pura grazia; increduli, ci stropicciamo gli occhi, tendiamo le mani riconoscenti e rendiamo grazie: «Dio è amore» (I Giovanni 4, 8). Finalmente l’abbiamo capito anche noi!
Immagine: Rembrandt, Il ritorno del figliuol prodigo (1642) - wikimedia