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Il vestito azzurro

Antonella Napoli racconterà al Circolo dei lettori di Torino (giovedì 21 alle 18,30) un regime dimenticato, quello sudanese. L’appuntamento è promosso dal settimanale e quotidiano online Riforma e dal Festival delle migrazioni

Antonella Napoli è stata l’unica giornalista occidentale presente in Sudan durante le rivolte che hanno portato alla caduta del dittatore Omar Hassan al-Bashir. É l’aprile del 2019 quando viene fermata dalle autorità locali mentre riprende alcuni palazzi governativi a Khartoum.

Trattenuta per ore dai servizi di sicurezza subisce un duro interrogatorio. Il peggio è scongiurato solo grazie all’intervento (tempestivo) dell’Ambasciata italiana e del Ministero degli Esteri e grazie ad alcune brevi e discrete telefonate d’allarme che Napoli riesce a fare in quella difficile occasione.

Oggi che l’inchiesta si è chiusa e i responsabili delle ore più buie della sua vita sono stati rimossi dall’incarico, la giornalista giovedì 21 alle 18,30, presso il Circolo dei lettori di Torino -  in Via Bogino, 9 (appuntamento promosso dal settimanale e quotidiano online Riforma e dal Festival delle migrazioni) - racconterà al pubblico prenotato per l’appuntamento in presenza  - la sua difficile e unica esperienza, convogliata nel libro "Il vestito azzurro" edito dalla casa editrice People.

Antonella Napoli, insieme a Emanuela Claudia Del Re (già vice ministra degli Esteri e la cooperazione internazionale e oggi Rappresentante Speciale Ue per il Sahel) e Gian Mario Gillio giornalista di Riforma, approfitterà dell’incontro anche per far luce su un regime dimenticato e per illuminare le tante storie di chi si è battuto per capovolgerlo: «Se la rivoluzione in Sudan fosse identificabile con un colore - scrive Napoli -, il rosa prevarrebbe su tutti gli altri. Come il rosa dell’alba che è sorta l’11 aprile del 2019, il giorno della caduta del regime, illuminando i volti delle tante sudanesi che hanno reso più forte l’onda delle proteste. Una mobilitazione potente, un  fiume umano inaspettatamente punteggiato di migliaia di minute  figure gentili con i loro thobe sgargianti. Dimostrazioni pacifiche, represse nel sangue dalle forze di sicurezza del governo islamista che proprio nei confronti della popolazione femminile è da sempre più repressivo e violento».

Come da Dpcm, per entrare al Circolo e anche per accedere agli incontri, a partire dai 12 anni, è necessario essere muniti di Green Pass:

• mostra il QR Code digitale o cartaceo apposto sulla tua certificazione verde (il personale incaricato potrà chiederti di esibire anche un documento d’identità);

• la validità della certificazione sarà comprovata tramite l’App “Verifica C19”.

I posti in sala sono limitati, la prenotazione è obbligatoria (chiama + 39 011 8904401 o scrivi, specificando nomi e recapiti telefonici dei partecipanti, a [email protected]).

È obbligatorio mantenere sempre il distanziamento interpersonale di un metro e indossare la mascherina anche in sala (dispositivo medico: chirurgica o FFP2; no di stoffa).

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