Di.segni di Sergio Ribet
13 settembre 2021
Schizzi spontanei, creazioni grafiche, ritratti, paesaggi e temi legati alle chiese del pastore valdese deceduto lo scorso anno
La Claudiana editrice ha pubblicato qualche mese fa il volume Di.segni di Sergio Ribet. Si tratta di una raccolta di tavole a colori realizzate dal pastore valdese Sergio Ribet (deceduto ad inizio 2020) e raccolte dai familiari. Disegni e segni nati come “scarabocchi” nei momenti di concentrazione a cui poi, sovente, veniva data una forma conclusiva, con qualche ritocco e qualche volta un titolo critico, satirico o scherzoso. Creazioni grafiche che rispecchiano lo stato d’animo, il clima del momento, l’ambito di lavoro in cui si soffermavano i pensieri.
Spiega Marianne Hintermüller, moglie di Sergio Ribet, che ha coordinato questa raccolta: «Era da tempo che in famiglia volevamo valorizzare in qualche modo i prodotti di questa sua passione e capacità creativa, in modo che anche altre persone potessero vedere le sue creazioni. Sergio era conosciuto per la sua abilità con la parola, parlata e scritta, ma pochi sanno che era anche molto bravo con la parte grafica. Abbiamo raccolto un migliaio di suoi disegni, una scelta rappresentativa della sua produzione. Sergio disegnava ovunque, sulla carta che trovava sotto mano, su fogli piccolissimi e su A4, con stili molto diversi. I suoi disegni nascevano come scarabocchi riflessivi durante incontri, sedute, conferenze, dibattiti, ascoltando la radio o dopo aver letto un articolo su un giornale. Ci sono grafici ingarbugliati e spigolosi, linee morbide, rotonde che esprimono un’armonia del momento, aperture e chiusure. La gran parte dei disegni è in bianco e nero, ma a volte lavorava anche con matite e biro di diversi colori, creando quasi dei “mandala”. Pensando e ascoltando non prendeva solo appunti dei discorsi, ma disegnava e faceva degli schizzi».
Oltre ai disegni spontanei, ci sono quelli voluti, creati, ispirati, che presentano uno stile elaborato e curato, spesso su fogli più grandi di quelli usati solitamente. «Abbiamo ritrovato moltissimi paesaggi, ritratti, disegni di animali e piante fiabeschi, rosoni e cristalli. Sergio amava i suoi disegni, li regalava anche e negli ultimi tempi aveva iniziato lui stesso a sistemarli, raccoglierli in una sorta di archivio».
Nei disegni di Sergio Ribet si trova quindi spesso un riassunto dei temi interni al suo lavoro nella chiesa e che lo hanno accompagnato e impegnato durante la sua vita. Come una grande barca, «dal titolo “pace, giustizia ed integrità del creato”, simbolo del Consiglio Ecumenico delle Chiese, in cui lui ha lavorato per molti anni» conclude Marianne.