La luce di Dio
30 agosto 2021
Un giorno una parola – commento a Efesini 5, 13
Guai a quelli che si allontanano dal Signore in luoghi profondi per nascondere i loro disegni, che fanno le loro opere nelle tenebre e dicono: «Chi ci vede? Chi ci conosce?»
Isaia 29, 15
Ma tutte le cose, quando sono denunciate dalla luce, diventano manifeste
Efesini 5, 13
Nel Nuovo Testamento la luce (photos) è un dono divino. Dio abita in una luce perenne alla quale nessuno si può avvicinare (I Timoteo 6, 16). Questa luce perpetua altro non è nel linguaggio biblico che la sua gloria. La luce è uno strumento attraverso il quale Dio compie il suo proposito eterno di salvezza. Dio viene chiamato il padre della luce, la sorgente di ogni dono. Nel nostro testo si dice che sotto questa luce sono manifestate-mostrate (phanerountai) rivelate, tutte le cose create, in questo modo è mostrata la vera natura di ogni cosa toccata dalla luce. L’intera realtà che è esposta alla luce è denudata e resa visibile per quello che veramente è anche nell’ordine etico. Ovviamente, questo si riferisce anche agli esseri umani che cadono sotto l’effetto della gloriosa luce divina.
Possiamo parafrasare il testo dicendo che «la luce mostra la vera natura di tutto ciò che illumina». Sotto l’effetto della luce non ci può essere nulla di nascosto o di segreto. La luce illumina, mostra tutto quello che per causa dell’oscurità era rimasto nell’ombra, sconosciuto. Si può allora apprezzare la loro bellezza o la loro bruttezza. La luce divina, dice l’autore di Efesini, ha lo stesso effetto sulla nostra condotta. La luce di Dio illuminando le nostre azioni mostra se sono fondate nell’etica evangelica insegnata da Gesù o se procedono dalla natura peccaminosa. Il peccato non può rimanere nascosto sotto la luce di Dio, non possiamo dire: ignoravo la sua malignità. Tutto rimane esposto, chiarificato, nudo nella sua realtà ultima, i comportamenti umani acquistano la loro vera qualificazione morale ed etica. E chi opera in maniera contraria alla luce sarà esposto alla vergogna: le sue opere appariranno nella propria dimensione di negatività. La luce rende trasparente tutto ciò che tocca e denuda la vera natura di tutto ciò che raggiunge.