Un vaccino sociale per rinnovare la vita di comunità
29 luglio 2021
Le riflessioni di Hanz Gutierrez sulla pandemia, a partire da testi biblici e letterari
Leggendo il bel libro di Hanz Gutierrez* mi è sorta spontanea un’associazione d’idee. Agli inizi del 1900 un sociologo e filosofo tedesco, Georg Simmel, pubblicava un breve saggio dal titolo Le metropoli e la vita dello spirito. Se Gutierrez avesse intitolato il suo testo «Le pandemie e la vita dello spirito», forse avrebbe anticipato più efficacemente sin dal titolo il tema su cui egli riflette e chiama a riflettere chi legge. Infatti, il libro si presenta come un diario spirituale di un viaggio che dal presente torna indietro nel passato per poi ritornare all’oggi, scandito in nove tappe (un cronicó ennea emeron!), fra marzo e dicembre 2020, durante la prima e seconda fase dell’epidemia. Un viaggio da fermo, compiuto con la mente e con lo spirito, dalla quiete di Villa Aurora a Firenze in giro per il mondo, accompagnato da illustri filosofi, scrittori, storici, drammaturghi e teologi che hanno raccontato, messo in scena e interpretato in vari modi le pandemie del passato. A parte l’ultimo capitolo in cui Gutierrez s’interroga da teologo sugli effetti del Covid-19 sulla vita dello spirito dei credenti e dei non credenti così come delle chiese e dei credenti senza chiese, gli altri otto capitoli prendono spunto da libri noti capolavori, anche se magari non più freschi di lettura, che hanno messo al centro della narrazione o della scenografia il tema della pandemia.
Con grande acume Gutierrez sfrutta, per così dire, questo patrimonio di testi per comporre (sarebbe meglio dire ri-comporre) un glossario di parole chiave per la vita dello spirito in tempi di respiro corto o di mancanza di respiro, sia in senso fisico, visto l’organo principale che il Covid-19 preferisce aggredire, sia in senso morale, perché l’evento che ha colpito la società tutta ci ha tolto il respiro, metaforicamente parlando, costringendoci a vivere nostro malgrado ritirati, azzerando le relazioni o riducendole al minimo necessario. Si tratta di un vocabolario di parole ordinarie di cui non coglievamo forse più il senso o di cui per superficialità e pigrizia mentale avevamo dimenticato quanta ricchezza di senso esse contenessero.
L’operazione che Gutierrez fa è allora semplice e complessa allo stesso tempo: da romanzi, per esempio, come L’amore ai tempi del colera di Garcia Marquez o La peste di Albert Camus il nostro autore rivisita e rivitalizza, come se fossero generi di conforto indispensabili alla vita dello spirito, parole antiche, come amore, vulnerabilità, umiltà, destino, paura e solidarietà. Così come altri memorabili testi classici, dal Decamerone all’Edipo re o dall’Antigone di Sofocle, dalle Guerre del Peloponneso di Tucidide al De rerum natura di Lucrezio, suggeriscono a Gutierrez altre parola chiave che possono essere usate per parlare dando un senso alla pandemia stessa, pur nell’assurdità che essa contiene. Tra i testi classici non poteva mancare il Salmo 61 cui il nostro dedica tutto il capitolo VIII, una prova efficace di teologia e d’esegesi della Parola per rinvenire in quell’antico testo profetico-sapienziale le parole giuste per offrire una speranza a chi crede e anche a chi non crede in una momento storico difficile. Dall’emergenza e dall’apocalisse quotidiana determinata dal Covid-19 si può uscire assumendo individualmente un vaccino. Siamo consapevoli, però, che ci vorrà in più un vaccino sociale, che la medicina di per sé non può fornirci per rigenerarsi e rigenerare la solidarietà sociale.
La riflessione che Gutierrez svolge nell’ultimo capitolo va in tale direzione: il cristianesimo, spogliato da tutte le sue sovrastrutture storiche e dalle contaminazioni dovute ai tanti “malanni” umani (troppo umani, parafrasando Nietzsche), è Parola condivisa da una comunità, dunque, non una religione con frontiere e doganieri occhiuti che la delimitano, una comunità larga, aperta e accogliente. In tal senso, l’avvenire del cristianesimo ai tempi della pandemia si affida alla capacità dei cristiani di rianimare il principio speranza: un sentimento che individualmente possiamo coltivare, ma che per diventare forza di rigenerazione della società deve essere condiviso. Vita nuova dello spirito, appunto.
* H. Gutierrez, La riscoperta del Noi. Cronache di una pandemia. Torino, Claudiana, 2021, pp. 118, euro 12,00.