Chiesa valdese di Genova Sampierdarena diventa Centro anti-violenza nella fiction
09 luglio 2021
La chiesa valdese protagonista di un set della nuova produzione di Canale 5: ma la finzione non è così lontana dalla realtà
Dallo scorso venerdì 25 giugno va in onda su Canale 5 una nuova fiction poliziesca, “Masantonio - Sezione scomparsi”. Girata tra Roma e Genova, ha avuto una lunga lavorazione iniziata nel 2019 e poi interrottasi causa pandemia, è stata prodotta da Cattleya ed è già andata in onda in Francia, pur essendo una produzione italiana. (Qui la puntata integrale)
Tra le varie “location” della prima puntata, ce n’è una che ci riguarda molto da vicino: si tratta infatti della chiesa valdese di Sampierdarena, con la sua riconoscibile muratura esterna (nella foto, la facciata della chiesa quando aveva ospitato l’installazione artistica di Giovanni De Gara, “Eldorato”, dedicata all’accoglienza dei migranti con l’utilizzo delle tipiche coperte termiche usate nei salvataggi in mare, vedi l’articolo qui).
Al posto dell’insegna posta sopra l’ingresso del locale di culto, ne è comparsa un’altra, “Donne di Zena. Associazione di quartiere”. Già, perché la sala della chiesa è diventata per l’occasione un centro antiviolenza, dove è ambientato uno dei casi di scomparsa affrontati dal tenebroso detective interpretato da Alessandro Preziosi.
Come talvolta accade, fiction e realtà si mescolano poi in modi inaspettati. Infatti, come ci racconta Ulrike Jourdan, pastora della comunità di Sampierdarena, «nelle settimane dopo le riprese, sono venute delle persone a chiedere al pizzaiolo di fronte a noi informazioni su quel nuovo centro antiviolenza. Questo mi ha confermato che il progetto di un community center che stiamo preparando in collaborazione con la Csd-Diaconia valdese, sia veramente utile a Sampierdarena. Se tutto va bene le porte del community center dovrebbero aprirsi nel gennaio 2022».
Se sullo schermo la location del centro antiviolenza può essere passata inosservata (la fiction si può comunque rivedere su Mediasetplay), alla gente del quartiere l’insegna “fittizia” è subito parsa molto reale
Per la comunità l’incontro con il mondo della televisione è stato positivo anche per un altro aspetto molto concreto, quello economico: il rimborso per l’utilizzo dei locali ha aiutato a coprire le spese ordinarie, ed è rimasta anche una bella “eredità”: la parete blu realizzata per le riprese è piaciuta talmente tanto che la comunità ha deciso di tenerla così!