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La gioia preparata da Dio per noi

Un giorno una parola – commento a Luca 10, 20

Il Signore li aveva rallegrati 
Esdra 6, 22

Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli 
Luca 10, 20

Viviamo tempi difficili, una situazione esistenziale angosciante. Non abbiamo alcun motivo per rallegrarci e per esultare di gioia. Abbiamo bisogno di parole che rafforzino la nostra resilienza di fronte a tutte le difficoltà in cui ci dibattiamo giorno per giorno. Queste parole possono venirci dalla Parola di Dio.

Nel contesto del versetto del Vangelo di oggi, vediamo che i “settanta” ritornano dalla loro missione pimpanti ed entusiasti: hanno sperimentato la potenza della Parola di Dio. Si presentano a Gesù pieni di gioia e gli dicono: «Signore, anche i demòni ci sono sottoposti nel tuo nome» (Lc. 10, 17).

Anche Gesù esulta di gioia, ma nello “Spirito”. La sua gioia poggia sulla missione che l’eterno Padre gli ha affidato: la predilezione per i più deboli e fragili, per coloro che hanno perso anche la speranza.

La gioia di Gesù è una gioia preparata da Dio per coloro che lo amano, «che occhio non vide, e che orecchio non udì» (1 Cor. 2, 9). Una gioia che può provare solo chi è capace di speranza nella propria disperazione. È una gioia non effimera, molto più profonda, che Gesù chiede proprio per i suoi discepoli: «Rallegratevi perché i vostri nomi sono scritti nei cieli». Non è, attenzione, una parola consolatoria alienante, slegata dalla realtà che stiamo vivendo qui ed ora. 

Gesù dice ai suoi discepoli: beati gli occhi che vedono quello che vedete voi. Rallegratevi perché si realizza quello che tanti altri prima di voi hanno sperato. 

Siate grati e ringraziate per ogni dono, ma soprattutto per questo, per il dono più grande, incommensurabile, per il quale Gesù stesso gioisce.

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