
Il veleno antisemita colpisce ancora la Francia
15 febbraio 2021
Nuova aggressione di stampo antisemita questa volta nei confronti dell’intellettuale Marek Halter. La solidarietà delle comunità ebraiche italiane
Ancora un’aggressione di stampo antisemita in Francia e questa volta rivolto ai danni dello scrittore Marek Halter, aggredito nella sua casa nella notte tra venerdì e sabato.
La notizia è stata diffusa ieri dal quotidiano Le Figaro che ha appreso dallo scrittore l’accaduto in tarda serata. Ufficiale della Legion d’Onore di religione ebraica, Halter è stato aggredito mentre lavora all’ultimo libro «Un mondo senza profeti» di imminente uscita. «Mi ero appisolato sulla sedia mentre controllavo le ultime bozze – ha detto lo scrittore al quotidiano francese –, quando ho percepito delle presenze e ho visto un uomo incappucciato sopra di me e un altro davanti alla porta di casa. Entrambi indossavano guanti neri. Ho afferrato quello che era vicino a me per chiedergli cosa stesse facendo in casa mia. L’uomo mi ha gettato a terra e preso a calci lasciandomi con lividi e ferite: “Se gridi, sei morto”, ha detto». Per lo scrittore i due uomini intendevano intimidirlo, in quanto non hanno rubato nulla dall’abitazione.
L’intellettuale di origine ebraica polacca non è estraneo a violenze e aggressioni. In passato, infatti, è stato aggredito più volte; questa volta però la dinamica è stata diversa, ha affermato, in quanto non sono stati lanciati insulti antisemiti o razzisti ma sono stati fatti «solo riferimenti di disprezzo al libro e alla sua imminente uscita» e nel quale l’autore attacca l’intellighenzia religiosa. Solidarietà all’intellettuale francese è stata espressa dalle comunità ebraiche italiane. «L’aggressione a Marek Halter è un segnale pericoloso da non sottovalutare – ha affermato la presidente delle Comunità ebraiche di Roma, Ruth Dureghello –. Qualcuno ha cercato di intimidirlo e minacciarlo e di farlo tacere. A lui l’abbraccio degli ebrei romani. Caro Marek, non sei solo nella tua battaglia di libertà».
Già nel 2019 un terzo dei francesi (il 34%) di fede o cultura ebraica dichiarava di sentirsi minacciato a causa della propria appartenenza religiosa. Dati emersi dallo studio Ifop per la Fondazione del think tank per l’innovazione politica (Fondapol) e per l’American Jewish Committee (Ajc). L’indagine aveva intervistato 505 persone di religione ebraica e 1.027 non credenti, laici o diversamente credenti sulle percezioni e esperienze relative all’antisemitismo in Francia. Le statistiche pubblicate nel febbraio 2019 e relative invece alle aggressioni mostravano che gli atti di antisemitismo erano infatti aumentati del 74% rispetto al solo anno precedente. Un’escalation di violenze evidenziata già nel 2018 dal ministro francese dell’Interno Christophe Castaner il quale denunciava che gli atti anti-ebraici erano cresciuti del 75% tra il 2017 e il 2018, passando da 311 a 541: «L’antisemitismo – affermava allora – si sta diffondendo ed è un pericoloso veleno».