Torino Spiritualità: il respiro come piccolo scoppio liberante
23 settembre 2020
Camminate spirituali, musica, gruppi di lettura e momenti teatrali accompagnati dall’idea di un respiro ritrovato, che riprende il suo ritmo fiducioso verso il futuro
La 16° edizione di Torino Spiritualità, dal 24 al 27 settembre è dedicata al tema del respiro.
Racconta Armando Buonaiuto, curatore della rassegna «Inizialmente il tema doveva essere un altro, ma durante l'emergenza sanitaria abbiamo scoperto cosa significhi davvero respirare e abbiamo vissuto questa consapevolezza talmente forte sulla pelle che abbiamo deciso di cambiare l’approccio del festival e dedicarlo al respiro, che rivela le emozioni, ciò che ci transita dentro. Un tema che è allo stesso tempo spirituale, sociale e civile, con moltissime sfaccettature. Nel programma abbiamo provato ad incorporare questi vari aspetti: il respiro dell’amore attraverso il cantico dei Cantici, il respiro della risata, il respiro della preoccupazione. Il respiro è fatto di pause e di ripartenze, come la musica, che sarà molto presente nell’edizione 2020. Abbiamo pensato questa edizione come una sorta di ripresa del respiro, di ripartenza».
L’immagine di copertina che è stata scelta per questa edizione è una sfera di pluriball «una perla fatta d’aria che, se compressa, può diventare un piccolo scoppio liberante, un respiro che tutti noi torniamo a fare con fiducia» spiega Buonaiuto.
Nel programma, anche due appuntamenti del Centro culturale protestante di Torino. «Il respiro è anche un concetto comune a molte religioni, e dunque particolarmente indicato - osserva il filosofo Federico Vercellone, presidente del Centro culturale protestante - È un motivo intermedio che consente di stare vicini alla contingenza e al tempo stesso toccare temi ampi dell’ambito spirituale e religioso. Da un paio d’anni lavoriamo a stretto contatto con Buonaiuto e siamo presenti come Ccp fra gli eventi della rassegna. La presenza del Ccp nella manifestazione è importante per portare il punto di vista protestante (valdesi, luterani, battisti, avventisti), una voce influente nella città e più in generale nella realtà italiana. Un momento rilevante non solo per le nostre comunità, ma anche per questo dialogo a 360° con altre religioni. L’interesse va oltre la singola appartenenza, il pubblico, variegato, è interessato a capire le diverse sfaccettature e provenienze dei fenomeni religiosi, che non sono mai monocromi, perché non sono fatti da macchine ideologiche, ma da uomini con i loro sbandamenti. C’è una vocazione alla condivisione della necessità di questo ambito spirituale, che non significa sincretismo o pensare che tutte le religioni dicono la stessa cosa, ma cogliere la linfa vitale della riflessione religiosa, che ritengo sia parte della cultura comune, di credenti e non credenti».
Quest’anno il Centro Culturale Protestante di Torino organizza due incontri. Venerdì 25 alle 18 al tempio valdese di c.so Vittorio Emanuele II tavola rotonda su Chi può parlare del respiro, moderato dalla giornalista Emmanuela Banfo, con la partecipazione di Giampiero Comolli, Daniele Garrone, Giuseppe Naretto, Brunetto Salvarani. Domenica 27 alle 15,30 al Museo nazionale del Risorgimento, incontro con Luigi Reitani, germanista di livello eccellente, su Paul Celan, Thomas Bernhard e il tema del respiro nella letteratura austro tedesca.
Torino Spiritualità trova spazio anche in alcune strutture all’aperto: il Padiglione Torino Spiritualità in piazza Carlo Alberto e l’arena il Cortile di Combo in zona Porta Palazzo.
Per il programma completo e le modalità di partecipazione: www.torinospiritualita.org.