Etica medica ebraica, un impegno per la vita
30 luglio 2020
Al via il ciclo di incontri on line promosso da Unione delle comunità ebraiche e Associazione medica ebraica
Ha preso avvio in questi giorni un ciclo di lezioni on line sul tema dell’Etica Medica, organizzato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane in collaborazione con l’Associazione Medica Ebraica. Una decina di incontri durante i quali si toccheranno alcuni tra i temi di maggior attualità della bioetica ebraica quali i diritti del malato, trapianti di organi, dna mitocondriale e attestazione di ebraicità, ma anche questioni dalle sfumature più filosofiche come il valore della vita e il rispetto dell’Halakah.
È proprio sull’importanza data dall’ebraismo al valore della vita che il dottor Giorgio Mortara, vicepresidente Ucei, pone l’accento nella sue parole di introduzione al corso (ideato da Fabio Gaj e dal rav Roberto Della Rocca, con il supporto dello staff coinvolto nella produzione e nella messa in rete degli incontri). «Scegli la vita» afferma Mortara nel riprendere il versetto del Deutereonomio (30/19) quale imperativo della Torah.«Questo ciclo di incontri non è rivolto soltanto a medici e operatori sanitari», sottolinea Gaj. «Vogliamo raggiungere un pubblico più ampio perché gli argomenti affrontati sono tematiche di interesse sociale». Conferma il rav Della Rocca: «Gli incontri hanno come filo conduttore l’interrogativo che ciascuno di noi si pone su quale sia il senso della vita: ci sono vari livelli di approccio, dal più semplice, quello dell’uomo della strada che si basa su problemi quotidiani di esistenza, a quello nichilista secondo il quale la vita non ha senso, oppure quello dell’esistenzialista per il quale non esisterebbe un senso a priori della vita, ma è ciascuno di noi che crea i propri valori».
Ciascuna lezione sarà messa in onda nella pagina social UCEI il martedì sera alle 21.15 e replicata il mercoledì alle 18, per poi essere pubblicata anche su Vimeo e come podcast.
Nel programma del ciclo di incontri interverranno nell’ordine rav Alfonso Arbib (Diritti del malato); rav Benedetto Carucci (Malattia e pericolo di vita di Shabbat, come comportarsi); Gavriel Levi (La Torah come conflitto etico); rav Gianfranco Di Segni (Trapianti di organi); rav Riccardo Shmuel Di Segni (DNA mitocondriale e attestazione di ebraicità); rav Alberto Somekh (Problemi sulla fine vita: informare il paziente e i parenti, trattamento dei malati terminali, eutanasia); rav Ariel Di Porto (Vita quotidiana dopo la fine dell’emergenza covid-19); rav Roberto Della Rocca (La vita è sempre un valore assoluto?); rav Riccardo Shmuel Di Segni (Digiuno e Halakhah).
Il ciclo di incontri proseguirà dopo i moadim con una nuova serie di appuntamenti su maternità surrogata, status dell’embrione, interruzione di gravidanza, sesso e genetica.