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«Soddisfazione per pronunciamento Corte Costituzionale» sull'iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo

Il coordinatore del programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia "Mediterranean Hope", Paolo Naso: «Con le loro norme e a dispetto del loro titolo quei decreti generano irregolarità finendo per allargare  il cerchio della illegalità»

«Accogliendo con grande soddisfazione il pronunciamento della Corte Costituzionale su uno specifico aspetto dei cosiddetti Decreti Sicurezza, resta il disappunto di chi come noi ne aveva prontamente denunciato l'inconstituzionalità» ha dichiarato Paolo Naso, coordinatore del programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia(Fcei) “Mediterranean Hope”, a seguito del comunicato stampa “Decreto sicurezza: irragionevole la norma che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo” della stessa Corte Costituzionale, diramato il 9 luglio.

«Con le loro norme e a dispetto del loro titolo – continua Naso -, quei decreti generano irregolarità finendo per allargare il cerchio della illegalità. Nello specifico, negare l’iscrizione alle liste anagrafiche ai richiedenti asilo – e cioè a persone in condizione di grande vulnerabilità – ha significato privare migliaia di migranti della possibilità di affittare una casa e di accedere a servizi essenziali. Preoccupa che ancora una volta una Corte e non il Parlamento abbia smascherato la falsità intrinseca a questo aspetto dei Decreti sicurezza. Preoccupa perché sui Decreti sicurezza pende ancora il richiamo del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che due anni fa ne ha chiesto una verifica sul piano costituzionale e della coerenza con Trattati sottoscritti dall’Italia. Ed è una anomalia istituzionale che le ragioni della Costituzione e della giustizia siano difese dalla magistratura prima che dal Parlamento».

Già a dicembre 2019, la Fcei (che attraverso Mediterranean Hope (MH) ha avviato un progetto nella piana di Gioia Tauro, dove migliaia di lavoratori agricoli immigrati vivono in condizioni precarie), aveva lanciato un appello per il diritto alla residenza dei lavoratori migranti impegnati in agricoltura, per tutelare integrazione, sicurezza e legalità.


Qui di seguito il comunicato stampa integrale della Corte Costituzionale.

Decreto sicurezza: irragionevole la norma che preclude l’iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.

La Corte costituzionale ha esaminato oggi le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo “Decreto sicurezza” (dl n.113 del 2018).

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge. Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.

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