L’opera di Dio che crea gioia
01 aprile 2020
Un giorno una parola – commento a Isaia 65, 19
Io esulterò a motivo di Gerusalemme e gioirò del mio popolo; là non si udranno più voci di pianto né grida d’angoscia
Isaia 65, 19
Così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi toglierà la vostra gioia
Giovanni 16, 22
L’antico profeta del libro di Isaia annuncia l’inizio di un progetto divino segnato da un atto potente che coinvolge il presente e il passato per dare inizio ad un nuovo futuro.
Questo annuncio ci sconvolge perché ci appare troppo lontano dalla nostra esperienza. La nostra vita riguarda sempre quanto è vecchio, consumato e logorato dalle delusioni. Cosa vi può essere di tanto nuovo da sbalordire e da rallegrarci in questo mondo segnato dalla caduta di ogni umanità?
Abbiamo difficoltà ad accogliere questo annuncio della nuova creazione di Dio al di là della sua stupenda forma poetica. Eppure nonostante tanta lontananza tra noi e questo annuncio, esso produce gioia! Il gioite!dell’annuncio profetico va al di là della pura esclamazione e diviene sostanza, salda speranza per il nostro presente. Noi possiamo come “toccare” questo annuncio così potente e così presente. Quale ne è il motivo?
L’annuncio della Parola di Dio non riguarda più una attesa o una promessa, ma è una visione. Abbiamo bisogno, oggi, di questa visione. Forse siamo deboli nella fede e abbiamo necessità di toccare con mano la potenza della nuova creazione di Dio. Ma a partire dall’opera di Dio ecco che per noi oggi è possibile gioire e rallegrarci e cantare e raggiungere la meta della speranza per una nuova pace nel nostro vivere.