«Io accolgo». Prima Assemblea nazionale
18 febbraio 2020
La Campagna, cui aderisce anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, chiede una revisione delle politiche sull’immigrazione
Il 28 e 29 febbraio è prevista a Roma la prima Assemblea nazionale di #ioaccolgo, la Campagna alla quale aderisce anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei). «Una due giorni – affermano i promotori – per confrontarci insieme sul futuro dell’accoglienza in Italia, partendo da quello che sta accadendo oggi, per poi concentrarci sul futuro».
La Campagna, chiede una revisione delle politiche sull’immigrazione, e con particolar forza «l’abrogazione dei decreti sicurezza e l’annullamento degli accordi con la Libia».
L’appello, lanciato nel 2019 e sottoscritto dalle associazioni aderenti, poi firmato dalla società civile, chiedeva appunto al Governo e al Parlamento, «di abrogare i decreti Sicurezza e gli accordi con la Libia perché violano la nostra Costituzione e le Convenzioni internazionali, producono conseguenze negative sull’intera società italiana e ledono la nostra stessa umanità». E proponeva delle possibili soluzioni: «reintrodurre il permesso di soggiorno per motivi umanitari e la residenza anagrafica per i richiedenti asilo. Senza documenti i migranti sono condannati all’esclusione e allo sfruttamento, con conseguente aumento della marginalità e del disagio sociale». Al punto due chiedeva di «riaprire l’accesso dei richiedenti asilo al sistema di accoglienza integrata e diffusa gestito dai Comuni. Questo sistema - spiegavano - (ex-Sprar), prevede percorsi di formazione e inserimento lavorativo che permettono una positiva inclusione nella società italiana».
E chiosava «mai più morti in mare e persone lasciate per settimane sulle navi. Chi rischia la vita in mare dev’essere soccorso e fatto sbarcare al più presto in un porto sicuro. E chi soccorre non può essere criminalizzato».
Dunque, un fermo «Stop ai respingimenti in Libia», chiedendo di «annullare gli accordi Italia-Libia sulla base dei quali i migranti sono intercettati in mare e riportati in Libia, dove vengono rinchiusi nei centri di detenzione in: condizioni disumane e sottoposti a violenze e torture».
All’indomani dell’approvazione del Decreto sicurezza bis, avvenuta il 5 agosto 2019, il presidente della Fcei, Luca Maria Negro affermava e duramente, come riportato da Il Corriere della Sera che «sarebbe stato più appropriato e onesto chiamarlo decreto criminalizzazione» visto che, «il decreto approvato con voto di fiducia al Senato non ha nulla a che fare con la sicurezza degli italiani e degli immigrati ma, nelle esplicite intenzioni del ministro dell’Interno che se lo intesta, ha il solo obiettivo di criminalizzare le Ong che operano nelle azioni di ricerca e soccorso nel Mediterraneo».
L’Assemblea nazionale si articolerà in due giornate:
Venerdì 28 febbraio dalle 16 alle 19 presso la sede della Cgil nazionale in Corso d’Italia, la discussione verterà sulla «proposta di modifica alle leggi in vigore che mettono in difficoltà centinaia di migliaia di cittadini migranti in tutta Italia”. Il giorno seguente,sabato 29 l’evento sarà ospitato dalle 10 presso la Comunità di Sant’Egidio in via Gallicano e cercherà di fare il punto della situazione sulla Campagna e delineare le future mosse grazie al confronto diretto con i presidi territoriali che hanno aderito alla Campagna.
Il programma definitivo è ancora in fase di ultimazione.
Qui il link per iscriversi.
Fanno parte del Comitato promotore della Campagna:
A Buon Diritto, Acli, ActionAid, Aoi, Arci, Asgi, Casa della Carità, Cefa, Centro Astalli, Cgil, Ciac, Ciai, Cir, Cnca, Comunità di S.Egidio, Conggi, Ero Straniero, EuropAsilo, Federazione Chiese Evangeliche in Italia – Fcei Foocsiv, Fondazione Finanza Etica, Fondazione Migrantes, Gruppo Abele, Ics Trieste, Intersos, Legambiente, Link-coordinamento universitario, Lunaria, Medici Senza Frontiere, NAIM (National Association Intercultural Mediators), Oxfam, Rainbow4Africa, ReCoSol, Refugees Welcome Italia, Rete della Conoscenza, Rete Studenti Medi, SaltaMuri, Save the Children Italia, Uil, Unione degli studenti, Unione degli universitari, Unire.