Nasce «Lavialibera»
30 gennaio 2020
Il nuovo progetto editoriale di Libera e Gruppo Abele si occuperà di mafia, di corruzione, di migrazioni e di ambiente
«La conoscenza è la via maestra del cambiamento, perché solo nella conoscenza è possibile guardare oltre e altrove. Non possiamo fermarci in superficie. Non possiamo vivere di informazioni di seconda mano o di "per sentito dire". Il nostro dovere e la nostra responsabilità, è scendere in profondità, cercare», ha affermato don Luigi Ciotti parlando al pubblico presente nella Sala Walter Tobagi della Federazione nazionale della stampa italiana (Fnsi) a Roma, e presentando la nuova esperienza editoriale: Lavialibera, una rivista che eredità l’esperienza della storica Narcomafie.
Il nuovo progetto editoriale di Libera e Gruppo Abele si occuperà di mafia, di corruzione, di migrazioni e di ambiente con cadenza bimestrale e proporrà, altresì, un progetto online quotidianamente aggiornato «perché – è stato detto – al valore della parola su carta, vogliamo affiancare gli strumenti che la rivoluzione digitale ci mette a disposizione».
«Febbraio 1993, dopo le stragi di capaci e di Via D’Amelio - ricorda Ciotti -, nasce Narcomafie. Gennaio 2020, la continuità. Dal Gruppo Abele il testimone passa a Libera e nasce Lavialibera. Un grande progetto culturale che vuole proporre pensieri nuovi ma anche parole diverse, non dimenticando mai che l’informazione è il pilastro della democrazia di un paese. Le mafie - prosegue Ciotti, la corruzione, non ci rendono liberi. Non dobbiamo dimenticare mai, come in questo momento, quelli che sono i grandi rischi per il nostro pianeta: la perdita della democrazia in tante realtà; la Terza guerra mondiale che si sviluppa in tanti pezzi, come ha ricordato papa Francesco, e la catastrofe ecologica. Disastri ambientali e disastri sociali non sono due crisi diverse, ma un’unica crisi socio-ambientale. Quindi i diritti della natura e i diritti umani sono le facce di una stessa medaglia che si chiama vita. Non possiamo stare zitti - conclude Ciotti -, soprattutto non possiamo stare inerti. Per questi motivi diventa molto importante Lavialibera e c’è bisogno del contributo di tutti: tutti dobbiamo diventare i redattori, i collaboratori, partecipare a questo percorso. Una strada che chiede di essere percorsa insieme».
Il progetto editoriale e i contenuti del primo numero, che propone un approfondimento sulla Sicilia, sono stati presentati martedì 28 gennaio (insieme al presidente di Libera Luigi Ciotti) da Federico Cafiero de Raho, procuratore nazionale antimafia; Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi; Elena Ciccarello, direttrice Lavialibera; Giovanni Salvi, procuratore generale della Corte di Cassazione; Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia Beni confiscati; Andrea Martella, sottosegretario all’informazione e all’editoria.
Il comitato scientifico del progetto editoriale è composto da Rosy Bindi, Fabio Cantelli Anibaldi, Alessandra Dino, Lorenzo Frigerio, Leopoldo Grosso, Monica Massari, Toni Mira, Mirta da Pra, Alberto Vannucci.
Il progetto editoriale prevede la realizzazione di un centro di documentazione e ricerca permanente con sede a Roma, coordinato da Lorenzo Frigerio, sui temi di mafia e corruzione, declinati in diversi linguaggi del racconto: libri, film, documentari, fotografie, video, spettacoli teatrali e altre forme di arte.