Leggere la Bibbia con costanza
16 gennaio 2020
Un giorno una parola – commento a Salmo 119, 64
Signore, la terra è piena della tua bontà; insegnami i tuoi statuti
Salmo 119, 64
Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia
II Timoteo 3, 16
Il salmista loda Dio per la sua bontà, per la sua misericordia; la vede intorno a sé, la sente nella sua vita. È importante per noi ricordare che la terra è piena della bontà e della misericordia di Dio. Perché abbiamo la tendenza a dare tutto per scontato; a dimenticarci che la bontà di Dio ci circonda e la possiamo vedere intorno a noi. Dio, come un Padre premuroso, ci accompagna nel cammino della vita. È perché abbiamo questa certezza che ci rivolgiamo a Lui nella preghiera, perché sappiamo che saremo ascoltati, e che Dio agisce nella nostra vita sempre in funzione del nostro bene.
Il salmista vuole che Dio lo istruisca, gli comunichi la sua legge. Qui si intende ben più che il Decalogo; tutta la Torah è insegnamento divino. Perché Dio ci parla attraverso le parole umane dei testi sacri, e per mezzo di esse ci comunica la sua volontà: la sua parola esige obbedienza e fede.
La sua parola è lì, nella Bibbia, disponibile per tutti e tutte. Essa deve essere cercata e studiata costantemente. Nella preghiera, noi chiediamo a Dio di aiutarci a capirla, a osservarla e a insegnarla. Perché abbiamo bisogno di comprendere qual è il messaggio particolare di Dio per ognuno e ognuna di noi. Ma per fare questo è necessario avere la costanza di leggere la Bibbia giornalmente. Anche se crediamo di conoscerla già, e magari ne sappiamo dei brani a memoria. Quello che leggiamo, leggiamolo sempre come fosse un testo nuovo, che vediamo per la prima volta. Perché essa è sempre nuova, e spesso anche nel passo più noto possiamo trovare, scoprire qualcosa cui non avevamo mai fatto caso. La Bibbia è lì, e ci dice: leggimi.