La “Chiesa verde” francese compie due anni
19 settembre 2019
L’etichetta “église verte” testimonia l’impegno delle chiese e associazioni cristiane francesi nella tutela dell’ambiente: ma il percorso è ancora lungo e ci vogliono più ricorse
Un risultato al di sopra delle aspettative, così viene definito il successo, a due anni dall’avvio, della certificazione ecologica «Église verte», un progetto ecumenico che vede impegnate le chiese cristiane francesi. Sono infatti coinvolti il Consiglio delle chiese cristiane in Francia, la Conferenza episcopale cattolica, la Federazione protestante di Francia (Fpf) e l’assemblea dei vescovi ortodossi, insieme ad alcune organizzazioni (Secours catholique,Ccfd-terre solidaire, Ceras, A Rochae Avec).
Ne abbiamo parlato più volte su riforma.it, fin dal 2017 quando questo percorso è cominciato: oggi sono 312 le comunità (chiese locali, ma anche istituti, comunità religiose, monasteri, scuole…) ad avere aderito, superando ampiamente l’obiettivo di 100 entro il 2020 che si erano dati i promotori.
Questo testimonia la sensibilità verso il tema e la volontà di impegnarsi, nella consapevolezza che tutti devono agire, e presto. Come rilevano i promotori, questo rivela anche «un autentico impegno della Chiesa nel mondo. Crediamo che si tratti di uno sforzo coraggioso di coerenza da parte dei cristiani e di una testimonianza forte contro la disperazione», si legge sul sito della iniziativa (www.egliseverte.org).
L’etichetta «non è un fine in sé», si legge ancora, «ma uno strumento di incoraggiamento e di progressione», uno stimolo per le chiese e per la società a intraprendere il cammino verso la sostenibilità. Un cammino in cinque tappe simboleggiate da altrettante piante bibliche: granello di senape, giglio dei campi, vite, fico e cedro del Libano. Sebbene ancora nessuno sia arrivato all’ultimo step, e molti siano in corso di verifica, la mappa mostra come questa iniziativa sia ormai diffusa ovunque.
Ecco perché il suo sostegno (anche economico) diventa sempre più importante. Inizialmente, il progetto è stato sostenuto economicamente dai suoi stessi enti fondatori, poi dovrebbero subentrare le contribuzioni da parte delle chiese e delle strutture certificate e da singoli donatori. Questi contributi non sono però al momento sufficienti, si legge sul sito, e per questo l’organizzazione, pubblicando il bilancio dei due anni di attività, fa appello alle comunità a sostenere la chiesa verde. Le spese in questi anni sono cresciute parallelamente all’impegno, i due metà tempo attualmente impiegati non sono più sufficienti. Un dato tutto sommato positivo, che dimostra la crescita dell’interesse, testimoniata anche dalle richieste di partnership provenienti dall’estero.