Ricordi da Casa Cares
27 maggio 2019
Un sito Internet per raccontare la storia dell’istituto protestante toscano dal 1963 al 2015: sarà presentato l’8 giugno in una giornata aperta a tutti
La storia di una casa, o di un istituto, è spesso in gran parte la storia delle persone che l’hanno abitato: questo vale in modo particolare per Casa Cares, struttura di accoglienza internazionale all’insegna della sostenibilità ambientale, per decenni legata ai coniugi Paul Krieg e Antoinette Steiner. Dal primo arrivo negli anni Sessanta, quando era un istituto per ragazzi fiorentino poi trasferitosi nella sede attuale a Reggello, alla sua trasformazione in foresteria, di proprietà della Tavola valdese dal 1983, fino al pensionamento nel 2015. Anche oggi continuano a seguire le attività della Casa, Paul accompagna i gruppi americani nei loro soggiorni, e il suo progetto più recente è “scrivere” la storia di Casa Cares.
Chi poteva farlo meglio di lui? Questo deve aver pensato il comitato responsabile uscente di Casa Cares alla fine del 2015, prima del passaggio della struttura alla Commissione Sinodale per la Diaconia e il cambio di direzione. Ma come riuscire a raccontare la storia di questi cinque decenni? Il problema era «trovare la forma giusta per descrivere le diverse fasi e il gran movimento di persone avvenuto negli anni», spiega Krieg. «Migliaia di persone hanno vissuto Casa Cares come sostenitori, ragazzi dell’istituto, collaboratori, ospiti o semplicemente amici. Ne ho cercate molte ma tante non ci sono più e per altre non abbiamo più i recapiti. È stato un lavoro lungo, complesso e affascinante, alla fine ho optato per un sito Internet». Uno strumento, ricorda Krieg, «che permette un processo dinamico, in continuo sviluppo, qualcosa in movimento come Casa Cares stesso: permette uno scambio che arricchisce il prodotto e può continuare a arricchirlo a lungo. L’invito è sempre aperto!».
Il progetto infatti non è concluso, perché il sito (www.ricordicasacares.com) è stato creato come recipiente vivo, aperto, per raccogliere il materiale e metterlo a disposizione di chi (auspica Krieg) voglia produrre un libro.
Il sito racconta la storia in sette periodi, dalle origini di Casa Cares in Villa Favard, sulla via Aretina (oggi sede distaccata del Conservatorio musicale Luigi Cherubini), poi a Villa Strozzi sulla via Pisana (oggi Centro sino-italiano di Design), fino ad arrivare all’attuale sede nella storica fattoria I Graffi di Reggello. La storia delle tre ville è approfondita anche in una sezione apposita. Per ogni periodo è presente un’introduzione, seguita da testimonianze e foto. Oltre 60 persone hanno scritto i loro ricordi e collaborato alla ricerca iconografica, ricorda Krieg, integrando le fotografie già presenti a Casa Cares.
Un altro settore racchiude altri temi quali le persone chiave, con alcuni “ritratti” («sceglierle non è stato facile – ricorda Paul Krieg – perché ce ne sarebbero molte. In fin dei conti Casa Cares è stata fatta di persone e non di sedi o di edifici. Non potevano mancare Robert and Marianne McConnell, Ugo Gastaldi, Domenico Maselli, Gioele Mongiovetto, Marco Jourdan e Giulietta Nunzi»), il volontariato, i gruppi transitati alla Casa, “la terra e altre bellezze” (raccolta di fotografie naturalistiche), e due documenti sull’”Impegno per l’ambiente” (1999) e la pratica dell’”eco-teologia” nella Casa (2009).
Il prossimo passo sarà la presentazione ufficiale a Casa Cares il prossimo 8 giugno, all’interno di un fine settimana aperto a tutti che prevede anche momenti conviviali, musica, visite nei dintorni. Il programma sul sito www.ricordicasacares.com.