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Narendra Modi stravince: preoccupazione dei cristiani

India. Alle elezioni schiacciante vittoria del partito nazionalista indù. I cristiani temono un aumento dell’intolleranza e delle persecuzioni

Narendra Modi e il partito nazionalista indù Bharatiya Janata Party (Bjp), hanno stravinto le elezioni indiane del 2019. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione elettorale indiana, la National Democratic Alliance (Nda) guidata dal Bjp ha ottenuto 343 seggi alla Lok Sabha (Camera bassa del Parlamento), di cui 302 solo del partito di Modi. Per governare il Parlamento in autonomia, al singolo partito o alla coalizione bastava ottenere 272 poltrone.

Modi sarà dunque premier per la seconda volta e governerà da solo per altri cinque anni.

Da parte sua l’Indian National Congress, principale partito d’opposizione guidato dalla dinastia Nehru-Gandhi, ha ammesso la sconfitta e si è congratulato con i vincitori.

La strabiliante vittoria era attesa da alcuni giorni, quando i primi exit polls rivelavano che la stragrande maggioranza degli elettori propendeva per il partito nazionalista indù. Per gli esperti la conferma del premier uscente è dettata soprattutto dall’incapacità dell’opposizione di rappresentare un’alternativa credibile al governo del Paese. Sul voto ha pesato anche la contesa con il Pakistan sul territorio del Kashmir, dopo l’attentato del 14 febbraio contro i militari indiani. Per tutta la campagna elettorale Modi ha esasperato i toni facendo temere una nuova guerra tra i due Paesi. Oggi gli analisti ammettono che mantenere alta la tensione e presentarsi come “l’uomo forte che garantisce la sicurezza” è stata una strategia vincente.

Ad AsiaNews Lenin Raghuvanshi, attivista per i dalit e direttore esecutivo del Peoples’ Vigilance Committee on Human Rights (Pvchr) di Varanasi, ha riferito che la rielezione del premier, accusato di discriminazione delle minoranze religiose, “è la conferma che il populismo è in crescita”.

Mentre Modi e i suoi sostenitori festeggiano, i cristiani hanno salutato la notizia della sua vittoria con preoccupazione, temendo una crescente emarginazione.

I responsabili delle chiese locali hanno dichiarato ai rappresentanti di Open Doors che il loro lavoro è diventato sempre più difficile sotto il governo del BJP e avevano sperato in un nuovo governo che, salito al potere, avrebbe concesso loro maggiore libertà.

Il leader di una chiesa il cui nome è rimasto anonimo per motivi di sicurezza, ha dichiarato di temere un aumento delle violenze contro i cristiani. «Sarà difficile per le chiese andare avanti, ci saranno più violenze contro i cristiani. Il BJP è un partito filo-indù e sta polarizzando le menti degli indiani sulla base della religione, diffondendo la disarmonia comunitaria, incoraggiando l’intolleranza religiosa, promuovendo l’induismo, incoronandolo come l’unica religione in India e sminuendo i cristiani e i musulmani come intrusi».

Henrietta Blyth, responsabile di Open Doors nel Regno Unito e in Irlanda, ha dichiarato: «È un momento molto preoccupante per i cristiani in India. Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito ad un aumento significativo della violenza, della discriminazione e della intolleranza nei loro confronti. Speriamo che questa seconda vittoria del BJP non sia luogo ad una maggiore persecuzione, ma sia invece un’opportunità per sanare le crescenti divisioni in India».

L’India occupa il 10° posto nella World Watch List 2019 di Open Doors che stabilisce la lista dei 50 paesi in cui i cristiani affrontano la persecuzione più estrema.

Anche un rapporto della Religious Liberty Commission (RLC) della Evangelical Fellowship of India ha mostrato un aumento significativo degli episodi di persecuzione registrati contro i cristiani, che da 130 nel 2012 sono saliti a 325 nel corso dello scorso anno.

Ci sono 64 milioni di cristiani in India, meno del 5% della popolazione, e coloro che vivono nelle aree rurali sono particolarmente soggetti a persecuzioni. L’induismo è la religione maggioritaria, che sotto Modi si è legata sempre più all’identità nazionale.

Il BJP è il braccio politico dell’organizzazione paramilitare nazionalista indù di destra, Rashtriya Swayamsevak Sangh (RSS), che promuove l’ideologia secondo cui «essere indiano significa essere indù».

I cristiani hanno affrontato una crescente persecuzione anche a causa dell’approvazione delle leggi anti-conversione. Open Doors ha riferito che in Stati come il Madhya Pradesh e il Chhattisgarh, dove sono in vigore queste leggi, le persecuzioni contro i cristiani sono aumentate. Anche il Rajasthan e l’Arunachal Pradesh hanno approvato una legislazione simile, ma non è ancora entrata in vigore.