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La profondità dei Proverbi

Un giorno una parola – commento a Proverbi 4, 18

Il sentiero dei giusti è come la luce che spunta e va sempre più risplendendo, finché sia giorno pieno
Proverbi 4, 18

Gesù dice: «Chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita»
Giovanni 8, 12

Anziché il condensato della saggezza popolare, i proverbi sembrano spesso delle semplici frasi fatte, quando non delle vere e proprie banalità. Non è un fenomeno nuovo. Nei Malavogliadi Giovanni Verga il capostipite della famiglia, padron ‘Ntoni, snocciola proverbi che finiscono con il non insegnare più nulla, al cospetto del mutare dei tempi e delle situazioni. Questo, purtroppo, a volte accade pure con quella serie di pietre preziose che, nel loro insieme, sono i proverbi raccolti nell’omonimo libro biblico.

«Il sentiero dei giusti è come la luce» (Prov. 4, 18): bellissimo! Peccato che per tanti credenti il sentiero della vita sia nascosto dalla nebbia o celato dalle tenebre. Oppure, sembra di trovarsi in certe borgate alpine ormai disabitate dove la toponomastica ha serbato memoria di passaggi attraverso i boschi che non esistono più, ricoperti dalla vegetazione e ormai invisibili. Altre volte, invece, il sentiero c’è, ma sembra che vi siano scorciatoie, o passaggi migliori e, come il protagonista del Pellegrinaggio del cristianodi John Bunyan, ci si ritrova poi in mezzo ai guai.

Eppure, nonostante tutto lo scetticismo e il disincanto, il Proverbio contiene una verità che non si lascia facilmente mettere in discussione. Soltanto che, come capita spesso con le verità bibliche, non è assiomatica, non è evidente di per sé, non si accetta senza discussione ma è qualcosa, per citare Dante: «Che ‘ntender no la può chi no la prova».

Nel mezzo delle difficoltà, là dove dubbio, sfiducia e rinuncia imperano (quando sembra perfino legittimo mettere in discussione nell’oscurità quanto si è creduto nel chiarore), proprio in quell’intrico di rovi dai quali sembra impossibile liberarsi, si percepisce qualcosa che è meno di un sentiero, ma più di un’intuizione. Il credente che accoglie Cristo nel proprio cuore non sempre vede la via – questo è vero! – ma dentro di sé ha una bussola che indica la direzione: lo Spirito Santo. Non sempre è possibile uscire dalla selva oscura nella quale ci si è cacciati – i troppi martiri di ieri e di oggi ce lo testimoniano abbondantemente – ma lo Spirito di Dio permette a tutti di riveder le stelle.

 

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