Il dono della riconciliazione
25 febbraio 2019
Un giorno una parola – commento a Romani 5, 11
«In quei giorni, in quel tempo», dice il Signore, «si cercherà l’iniquità d’Israele, ma essa non sarà più, si cercheranno i peccati di Giuda, ma non si troveranno; poiché io perdonerò a quelli che avrò lasciati come residuo»
Geremia 50, 20
Ci gloriamo in Dio per mezzo del nostro Signore Gesù Cristo, mediante il quale abbiamo ottenuto la riconciliazione
Romani 5, 11
L’apostolo Paolo nel capitolo 5 dell’epistola ai Romani presenta almeno dieci «perle» che riceve in dono chi accoglie nella propria vita Gesù Cristo come Signore e Salvatore. Una ricchezza di cui far tesoro e che non può esserci sottratta.
Quali sono questi benefici ottenuti? Ai cristiani di Roma, Paolo dice che per mezzo di Gesù Cristo abbiamo ottenuto pace con Dio, speranza che non delude, riconciliazione.
Ma è veramente possibile una riconciliazione con Dio e tra gli esseri umani, oggi? È una realtà o sono parole cariche di retorica? Gli appelli alla pace si moltiplicano in presenza di conflitti divisivi carichi di violenza. Ma sembra che prendiamo in giro, quasi che basti lanciare qualche slogan e qualcosa accada!
Mi viene in mente «il Visconte dimezzato» di Italo Calvino dove l’autore presenta il problema dell’uomo contemporaneo dimezzato secondo la linea di frattura tra bene e male. Una riconciliazione quasi impossibile!
E proprio una delle parabole più belle e più conosciuta raccontata da Gesù sembra darne conferma. È senza dubbio una delle più belle immagini della riconciliazione. Ma quasi sempre sorvoliamo sulla conclusione che segue immediatamente alla pace fatta tra il padre ed il figlio prodigo. Il padre della parabola ha provocato una nuova divisione nella famiglia perché il figlio maggiore si sente non riconosciuto dal padre per la sua fedeltà e si mostra molto arrabbiato.
Nel contesto deludente sulle tante parole che invitano alla pace e alla riconciliazione, tuttavia, anche tra persone che condividono la stessa fede, irrompe la parola biblica. L’apostolo Paolo esorta: «Lasciatevi riconciliare con Dio» (II Corinzi 5, 20). Questa parola rivela la sua forza spirituale. Paolo non dice «vogliamoci bene», bensì «Lasciatevi riconciliare con Dio». Ecco perché possiamo gloriarci unicamente in Dio. Perché mediante Gesù Cristo abbiamo ottenuto la riconciliazione.