Siamo pronti ad accogliere Gesù?
22 giugno 2018
Un giorno una parola – commento a I Giovanni 4, 9
«Manda grida di gioia, rallegrati, figlia di Sion! Perché ecco io sto per venire e abiterò in mezzo a te» dice il Signore
Zaccaria 2, 10
In questo si è manifestato per noi l’amore di Dio: che ha mandato il suo figlio unigenito nel mondo, affinché per mezzo di lui, vivessimo
I Giovanni 4, 9
Gesù sta arrivando: è una scritta che compare un po’ ovunque nelle strade delle città, sui viadotti e in posti quasi impossibili da raggiungere. È una scritta che può essere un monito o può dare una speranza. Monito per chi conduce una vita senza Dio dedita solo alla vita mondana per l’appagamento dei sensi. Speranza per chi lotta per una vita migliore e si affida al Signore. Un articolo sul quotidiano La Stampa diceva che l’autrice della scritta a Torino era una donna nigeriana pentecostale che voleva dare un messaggio di fiducia ai passanti.
Chi crede ancora che Gesù possa tornare? Soprattutto abbiamo veramente il desiderio di vederlo camminare in mezzo a noi? Ho la percezione che non verrebbe riconosciuto e, come duemila anni fa, sarebbe beffeggiato e tradito. Un personaggio scomodo, perché porta un messaggio talmente nuovo e rivoluzionario che non è ancora stato decifrato. Certo, le parole riportate nei vangeli sono chiare, cosa ci ha indicato lo conosciamo a memoria, ma rimane una bella teoria difficile da mettere in pratica. Una sfida continua rivolta al nostro egoismo e al nostro voler primeggiare. Siamo tutti sorelle e fratelli, ma poi sono proprio le chiese i luoghi di maggior conflitto e lotta per un potere effimero.
Gesù cammina ancora in mezzo a noi, ma non lo sappiamo vedere. Stanchi della vita che sembra sfumare senza un vero obiettivo, dimentichiamo di poter essere suoi testimoni e di poter essere uno strumento di pace e solidarietà affinché la promessa del suo ritorno non ci trovi impreparati o con la lucerna spenta, ma ben vigili e pronti ad accoglierlo.