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Trieste ricorda il maestro Giuseppe Zudini

Domani 1° giugno un concerto vocale e strumentale promosso dalle chiese elvetica-valdese e metodista per rendere omaggio al musicista recentemente scomparso

La chiesa elvetica-valdese, assieme alla chiesa metodista di Trieste, ricorderanno con una commemorazione musicale il maestro Giuseppe Zudini, scomparso lo scorso 25 marzo, per più di 25 anni organista della prima e docente al Conservatorio «Giuseppe Tartini». La sua figura sarà ricordata da diversi colleghi con un concerto di musiche organistiche, strumentali e vocali che avrà luogo nella basilica di S. Silvestro, sede della chiesa elvetica-valdese, domani venerdì 1° giugno alle 18.

«La recente scomparsa del m° Giuseppe Zudini – dice il musicologo Jolando Scarpa, organizzatore dell’evento – lascia un enorme vuoto nel mondo musicale triestino e non solo. Egli fu figura assai nota soprattutto per la sua coerenza e intransigenza nel campo della musica: secondo la testimonianza di alcuni suoi ex allievi è sempre stato un docente attento e disponibile nei suoi trent’anni di insegnamento, sebbene non fosse molto incline a dimostrare apertamente quanto provava nel suo intimo. Era persona che non conosceva l’arte del compromesso o le mosse di una certa “diplomazia” a volte necessaria in certi ambienti musicali. A detta di un suo ex allievo rimangono memorabili certe sfuriate che duravano anche mezz’ora in sede di esami in Conservatorio!».

La formazione musicale e organistica di Zudini fu di prim’ordine ed egli, grazie agli studi di perfezionamento compiuti sotto la guida di maestri come Litaize, Koopmann o Stembridge, si indirizzò a una maggior coscienza e rigore stilistico nell’interpretazione delle composizioni bachiane e delle varie scuole nordiche d’oltralpe, prendendo in considerazione la produzione musicale di compositori anche di non facile “comprensione” come poteva essere Scheidmann, di cui possedeva nella sua piccola, ma interessantissima biblioteca organistica privata, l’opera omnia.

Membro della chiesa elvetica-valdese, operò come organista e responsabile della musica anche per conto del Centro Studi «Albert Schweitzer» praticamente fino al momento del suo inaspettato decesso.

«Il suo ruolo di “organista protestante” – spiega Jolando Scarpa – caratterizzò in modo pregnante la sua vita artistica e professionale: rimangono memorabili alcuni suoi interventi “pepati” e non privi di ironica arguzia in merito alla musica in sede di un Sinodo delle chiese valdesi e metodiste e il suo aperto rifiuto verso forme musicali più moderne da inserire nel culto evangelico. Nel 1991 la comunità elvetica-valdese di Trieste decise di dotare la chiesa di uno strumento che sostituisse quello tedesco tardo-romantico del 1903 e che, di ritocco in ritocco e di restauro in restauro, versava in condizioni precarie. In questo frangente Giuseppe Zudini portò a termine quello che sicuramente era il sogno e l’ambizione della sua vita artistica: dotare l’antica basilica di S. Silvestro di un nuovo organo sul quale si potessero eseguire con fedeltà timbrica le musiche del periodo barocco e classico, strumento all’epoca raro nel panorama organistico di Trieste. Questo organo, costruito da Gustavo Zanin e che in verità conteneva anche canne dello strumento dismesso, fu praticamente un dono alla città. Fu infatti il protagonista di un’ulteriore iniziativa di Giuseppe Zudini, il quale sostenuto dal Centro culturale “Albert Schweitzer” ideò e realizzò fino all’anno scorso una prestigiosa rassegna organistica nota come “Ottobre organistico” nella quale si sono alternati concertisti ed ensemble vocali e strumentali di fama internazionale. La speranza è che questa rassegna non cessi con la scomparsa del suo ideatore e animatore e che venga affidata nel futuro a una direzione artistica che prosegua il lavoro sulle tracce lasciate dall’indimenticabile Giuseppe».

Il 1° giugno Giuseppe Zudini verrà quindi ricordato da musicisti attivi nell’ambiente triestino come il flautista Stefano Casaccia, il gambista Claudio Gasparoni, i soprani Marianna Prizzon, Ilaria Zanetti e Francesca Vatta, il violoncellista Giovanni Cudin, la pianista Roberta Bortolin, la flautista Silvia Di Marino. L’organista Michela Sabadin (in rappresentanza dell’Accademia Organistica Tergestina) assieme agli organisti Luca Sari, Jolando Scarpa e Martina Seleni. A conclusione della serata sarà presente il Coro femminile Pantha Rei diretto dal m° Franco Castellana.

«Un programma musicale molto vario, stimolante e vivace che – precisa Scarpa – è stato scelto principalmente in base alle preferenze di Zudini verso alcuni compositori come Bach, Haendel o Scheidmann... ma ci non ci si limiterà solo a questi: ci sarà ad esempio anche l’esecuzione dello Stabat Mater di Sances, che Giuseppe aveva avuto modo di ascoltare e apprezzare nel corso di una delle sue prestigiose rassegne organistiche».