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Il perdono dei peccati

Un giorno una parola – commento a Luca 7, 47

Beato l’uomo a cui la trasgressione è perdonata, e il cui peccato è coperto!
Salmo 32, 1

Gesù dice: «I suoi molti peccati le sono perdonati, perché ha molto amato; ma colui a cui poco è perdonato, poco ama»
Luca 7, 47

 

Penso a quel giorno. Una voce echeggiava per le strade «Gesù va a casa di Simone». L’aria concitata, l’atmosfera di festa, la casa di un fariseo messa a punto, tutto pronto per accogliere il Maestro. Poi una donna: è «una di quelle»; entra, senza essere stata invitata. Entra senza pensare a nient’altro, se non ad andare da Gesù per implorare il suo perdono nel più totale silenzio. Riconosce il suo peccato, sa di non meritare perdono, eppure ne ha bisogno; sente dentro di sé quel desiderio di ottenere ciò che non riesce a chiedere. Riconosce di avere dinanzi a sé il suo salvatore, colui al quale dover chiedere perdono, colui che può concederlo.

Non occorrono parole: quell’uomo sa cos’ha fatto, quell’uomo sa chi è. Lo sanno anche i farisei e tutta la gente perbene che storce il naso dinanzi ad una come lei; è una donna abusata, venduta, una mercenaria, macchiata da una reputazione tanto pesante che mai nessuno potrà riabilitare. È la sporca, la lussuriosa, colei che nessuno prenderebbe per moglie, ma che in tanti cercano per scaricare le proprie frustrazioni, i propri appetiti, la propria brutalità. Penso a quanto leggera si sentì quella donna alle parole del Maestro che nulla le chiedeva.

Era forse la prima volta che un uomo dava a lei qualcosa senza pretendere nulla in cambio, senza neanche il bisogno di conferire parola. Penso a lei e subito penso a me, a tutte le inutili strade percorse ed a tutti i vicoli ciechi incontrati prima di trovare ciò che stava in mostra su quel monte. Penso al mio di stupore, quando ho visto che il Signore mi attendeva ai piedi di quella croce, che nella sua durezza esprimeva amore, nella sua tragicità mi lasciava spazio per un sorriso liberatorio.

Penso a me e penso alla donna peccatrice: due facce di una stessa medaglia, due dei tanti a cui Dio continua a dire oggi «i tuoi molti peccati ti sono perdonati perché tanto mi hai amato».

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