Verso un Tavolo permanente di consultazione delle chiese cristiane
23 novembre 2017
A conclusione del convegno ecumenico di Assisi “Nel nome di Colui che ci riconcilia tutti in un solo corpo” è stata annunciata la prossima nascita di un organo di collegamento tra le chiese cristiane presenti in Italia
Anche in Italia ci sarà un tavolo nazionale permanente di consultazione delle chiese cristiane. E’ questa la grande novità uscita dal convegno ecumenico “Nel nome di Colui che ci riconcilia tutti in un solo corpo”, tenutosi dal 20 al 22 novembre scorsi ad Assisi.
«E’ giunto il momento – ha detto il pastore Luca Maria Negro, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (Fcei), nelle considerazioni finali del convegno – che anche in Italia le relazioni ecumeniche non siano lasciate alla buona volontà del momento ma, come succede in altri paesi europei, venga istituito uno strumento capace di dare continuità all’ascolto comune della Parola e all’ascolto reciproco delle chiese per una più efficace testimonianza del vangelo nell’Italia di oggi».
«In realtà, il nucleo costitutivo del Tavolo esiste già e corrisponde alle chiese che hanno collaborato all’organizzazione del convegno di Assisi», ha spiegato don Cristiano Bettega, direttore dell’Ufficio nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso (Unedi) della Cei.
Questo gruppo – che comprende la Cei, la Fcei, la Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia, la Diocesi romena ortodossa, la Chiesa apostolica armena, la Diocesi di Roma del Patriarcato copto ortodosso e la Chiesa d’Inghilterra – si riunirà il prossimo 5 dicembre a Roma per una valutare il lavoro svolto e definire le tappe costitutive del nuovo organismo.
«L’idea – ha detto ancora Bettega – è di creare una comunità di comunità da cui nessuno è escluso e a cui speriamo possano aggiungersi anche quelle chiese che non hanno potuto o non hanno voluto far parte di quel tavolo di lavoro».
«Per l’ecumenismo viviamo oggi un momento particolare dal quale devono scaturire dei frutti concreti. Lasciarlo passare senza costruire qualcosa di tangibile sarebbe imperdonabile», ha aggiunto mons. Ambrogio Spreafico, presidente dell’Unedi.
Sul progetto sembra davvero esserci una comunanza di vedute di tutte e tre le famiglie cristiane presenti in Italia. Nel suo intervento conclusivo ad Assisi, Evangelos Yfantidis, vicario della Sacra arcidiocesi ortodossa d’Italia, ha infatti sottolineato come il metropolita Gennadios Zervos abbia sottolineato l’importanza di un Tavolo ecumenico nazionale in uno scambio di corrispondenza con l’Unedi.