Come sono grandi le tue opere, o SIGNORE!
Come sono profondi i tuoi pensieri!
Salmo 92, 5
Radicati, edificati in lui e rafforzati dalla fede, come vi è stata insegnata, abbondate nel ringraziamento
Colossesi 2, 7
Tra circa due mesi, gli statunitensi festeggeranno, come di consueto, il giorno del ringraziamento, che risale a una celebrazione avvenuta nel Massachusetts nella seconda decade del 1600, al tempo dei Padri pellegrini, in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l’anno trascorso.
Mi piace molto questa tradizione – che nasce in ambito religioso, ma che ormai è considerata secolare – perché dice qualcosa su quello che dovrebbe essere l’atteggiamento nei confronti della vita, non solo da parte del credente, ma in generale di tutti gli esseri umani. Tutto ciò che abbiamo, ma davvero tutto, persino la nostra vita e la possibilità di aprire gli occhi ogni mattina e alzarci per ricominciare una nuova giornata, è grazia che il Signore elargisce nelle nostre vite perché ci ama. Per questo nulla è scontato e dovuto, ma tutto donato.
Il riconoscimento di questa grazia avviene mediante la fede in Cristo Gesù, che è l’unico terreno in grado di farci crescere forti e ben piantati, capaci di resistere alle tempeste della vita, piegandoci magari ad esse senza però spezzarci.
Se sentiamo di essere radicati in Lui, se ogni giorno lasciamo un po’ di spazio nel nostro cuore per accogliere la Sua Parola, mediante il suo Spirito e riconosciamo quella grazia che ci precede e ci fa sentire accolti nella realtà che viviamo quotidianamente, allora la nostra vita traboccherà di ringraziamento e ogni giorno riusciremo a scorgere anche un piccolo fiore di felicità, dove sembra invece che tutto sia arido.
Chiediamo quindi al Signore di aprire i nostri occhi per poter riconoscere la sua grazia nelle nostre vite, ed un cuore sempre pronto ad abbondare nel ringraziamento.
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